Siena: Pastorizia a rischio lupi

Fausto Ligas, Presidente di Coldiretti Siena denuncia che “è esponenziale l’aumento di stragi di ovini, per opera di cani selvatici e, molto probabilmente, di numerosi branchi di lupi. L’ipotesi più conclamata – prosegue Ligas – è che i lupi dall’Amiata scendano in Val d’Orcia e nella zona delle Crete per fare razzie di agnelli e pecore”. Le segnalazioni di attacchi arrivano da tutta la provincia, anche dai comuni della Val di Merse.

Perdita economica. Alle ingenti perdite di capi che gli allevatori subiscono, si sommano gli onerosi costi sanitari e di smaltimento delle carcasse azzannate e uccise. Ligas infatti, spiega che “per ogni capo abbattuto dai feroci attacchi di cani selvatici o lupi affamati, l’allevatore deve sostenere un costo di oltre sessanta euro per lo smaltimento. In altre parole, se alla perdita dell’animale si sommano i costi che seguono la denuncia dell’abbattimento, si capisce bene come il settore dell’allevamento ovino della provincia sia a rischio crisi”.

Aumento degli attacchi. Quantificare il numero di ovini uccisi ogni settimana è molto difficile perché, come svela Ligas “non tutti gli allevatori denunciano di aver subito stragi di pecore” e le ragioni “sono solo economiche – spiega Ligas – nella mia azienda, in una sola settimana, oltre a perdere quattro pecore ho dovuto sostenere un costo di oltre 240 euro per il loro smaltimento”. Nonostante il danno materiale e la spesa monetaria, Ligas come Presidente di Coldiretti Siena invita tutti gli allevatori a “denunciare sempre e comunque, perché questa situazione necessita di una soluzione in tempi brevi, per scongiurare le continue stragi di animali e stanziare un indennizzo agli allevatori per i danni subiti”. Secondo Ligas “è inconcepibile che oltre a perdere gli animali allevati, gli agricoltori perdano anche risorse monetarie per denunciare e smaltire i capi abbattuti.

Pastorizia in crisi. È opinione diffusa tra gli allevatori che se il ripopolamento del lupo viene accolto come un arricchimento della fauna selvatica tipica del luogo d’origine, questo non può assolutamente portare al dissesto economico di piccole e medie aziende locali. La pastorizia non è solo la principale fonte di reddito di molte aziende agricole senesi, è anche un volàno per l’economia dell’intera area, realizzando prodotti tipici di altissima qualità, basti pensare al Pecorino di Pienza, noto in tutto il mondo.

Equilibrio necessario. Secondo Giampiero Marotta Direttore di Coldiretti Siena, “occorre stabilire un giusto rapporto tra territorio e fauna selvatica (cinghiali, caprioli, cervi, lupi, nutri, piccioni, tortore). I selvatici devono essere presenti sul territorio nella giusta misura e nella giusta densità, senza stravolgere, né creare problemi agli allevamenti e alle colture delle imprese agricole”.

Soluzioni. “Per lo smaltimento delle carcasse degli animali, alcune soluzioni potrebbero essere già state individuate dall’Amministrazione Provinciale di Siena – dichiara Marotta, che sottolinea – la necessità di ridurre drasticamente ed immediatamente gli attacchi alle greggi, oggi troppo frequenti, individuando innanzitutto la tipologia degli animali responsabili e attuando soluzioni definitive. Le aziende agricole chiedono forte attenzione alle problematiche del settore, tanto più in un periodo di crisi economica e finanziaria come quello che stiamo vivendo, in cui è importante e vitale ridurre le perdite e i danni”. A questo proposito Marotta evidenzia che “l’assessore provinciale Betti, in un recente incontro ha garantito un interessamento immediato, al fine di risolvere le problematiche, non più sopportabili, dei danni da animali predatori”.

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Siena: Pastorizia a rischio lupiultima modifica: 2009-09-06T16:38:00+02:00da minobezzi1
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