Sabato 12 settembre è stata inaugurata nel suggestivo scenario della fabbrica Ceramiche Brunelleschi di Sieci la mostra/performance, dal titolo Game Over – Play Again. Questo appuntamento è il primo evento del progetto Agorà, che vede la realizzazione di un cantiere di arti sia figurative che multimediali, che fino a dicembre interesserà il territorio della Valdisieve e del Valdarno.
Molto suggestiva la cornice notturna che ospitava questo evento, con lo spazio all’aperto della fabbrica animato dai suoni e dalle video-installazioni del gruppo di artisti Kinkaleri, mentre l’interno della fabbrica si è invece trasformato in un atelier che vede in mostra la opere di artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze coordinati dal Professor Adriano Bimbi.
All’interno dell’azienda – che è in fase di trasferimento – l’opera degli artisti trasforma “il relitto in una culla” e coglie e interpretata la vera anima di una azienda dipingendo in oltre 40 ritratti individuali i volti espressivi e i caratteri salienti dei lavoratori ancora impiegati in questa antica fabbrica, gli stessi che andranno poi ad animare i nuovi ambienti con impianti moderni e strutture e tecnologie all’avanguardia. Le misure delle altre tele, poi, sono enormi, quasi spropositate, metri e metri di tela che fermano il momento di transizione, e riproducono le strutture salienti dell’azienda.
La mostra è visitabile su appuntamento fino al 19 settembre dalle ore 20.00 alle 22,00. Per prenotazioni 055/83631 – 335/6498556
Con lo scopo di creare una Rete per la Cultura Contemporanea in Valdisieve e Valdarno, è nato il progetto Agorà – dalla migrazione alla conoscenza, coordinato dal Centro Interculturale del Comune di Pontassieve per conto dei Comuni della Valdisieve e del Valdarno Fiorentino insieme alla Comunità Montana Montagna Fiorentina, con il supporto della Regione Toscana e della Provincia di Firenze.
Un progetto ambizioso, in cui creatività e territorio si fondono per trasformare e valorizzare luoghi e tradizioni, in un percorso artistico che si caratterizza per le location scelte e per le performance degli artisti. Sono spazi che rappresentano punti vitali del territorio: piazze, parchi, palazzi comunali, fabbriche testimoni della quotidianità e del saper fare, in un disegno che offre a tutti la possibilità di condividere un mondo di solito relegato nelle gallerie d’arte o nei musei. L’arte, così, diviene interprete del cambiamento e delle trasformazioni della contemporaneità, attraverso una riflessione sul tema dell’identità territoriale, in un periodo che vede la società confrontarsi con l’esperienza migratoria, la multiculturalità e con un nuovo uso degli spazi collettivi: quell’agorà che racchiude una babele di culture e linguaggi e che grazie all’arte cerca la sua sintesi e la sua nuova espressione.