Santa Croce sull’Arno (PI): Comune virtuoso

Ci sono tre Comuni in Italia da prendere ad esempio per le attività contro il rischio idrogeologico: sono Vallerano (Viterbo), Santa Croce sull’Arno (Pisa) e Finale Emilia (Modena) che hanno ricevuto un bel 10 nell’ambito del severo monitoraggio svolto l’anno scorso da Protezione civile e Legambiente (Ecosistema rischio 2008).
All’indomani della tragedia di Messina (proprio due comuni del messinese, Ucria e Alì, sono risultati fanalini di coda nella ricerca, con voto 0, per “non aver messo in campo praticamente nessuna azione di mitigazione del rischio idrogeologico”), parlano i sindaci di questi comuni virtuosi. Il territorio di Finale Emilia nel 1982 fu colpito da un’alluvione. Da allora il Comune ha messo a punto un piano di protezione civile. “La parola d’ordine – ha spiegato il sindaco di questo centro di 16.000 abitanti, Raimondo Soragni – è prevenzione. Abbiamo un gruppo di 60 volontari che fa costanti esercitazioni di protezione civile e c’é un piano per il quale in caso di disastro naturale tutti sanno che fare”. Poi c’é il monitoraggio quotidiano e gli interventi sul fiume Panaro, che però da soli non bastano. Secondo Soragni, infatti, per prevenire i dissesti idrogeologici, la cosa fondamentale è il rispetto del piano regolatore e delle regole urbanistiche, evitando, soprattutto, insediamenti nelle aree a rischio: “il piano regolatore è il punto cardine per la difesa del suolo. La cementificazione va accuratamente ponderata e, soprattutto, bisogna favorire l’impiego di materiali drenanti”.
A Vallerano, 2.500 abitanti, il merito del 10 “va ai contadini, che con passione, sapienza e amore hanno preservato e incrementato i boschi di castagno e le altre coltivazioni arboree che circondano il nostro comune”, spiega il sindaco Mauro Giovannini. Ma “ovviamente – aggiunge – anche l’amministrazione comunale ha fatto la sua parte, inserendo nel piano regolatore generale tutti i parametri di tutela delle zone a vincolo e a rischio di dissesto idrogeologico. Recentemente siamo riusciti a mettere in sicurezza due alte rupi che rischiavano di scivolare a valle. Anche questo ha contribuito al nostro successo”.
Nel comune di Santa Croce sull’Arno, tra Pisa e Firenze, il pericolo è costituito proprio dal fiume che gli dà il nome e che, nelle due piene del 1992, ha rischiato seriamente di mandare completamente sott’acqua questa cittadina di 13.600 abitanti. “Da quel momento – ricorda il sindaco Osvaldo Ciaponi – è stato deciso d’intervenire seriamente”. Prima è stato coinvolto il genio civile, poi si è provveduto alla sistemazione degli argini, alla creazione di percorsi sulle rive e alla pulitura dell’alveo, che è stato anche allargato nella golena in modo da far arrivare una minore portata d’acqua verso valle. Il consolidamento dell’argine e delle sponde dell’Arno è avvenuto in più riprese: l’investimento è stato di oltre mezzo milione di euro ed ha riguardato anche la sistemazione di massi di grandi dimensioni per una maggiore protezione della città che si sviluppa proprio a ridosso del fiume. “Disgrazie come quelle avvenute in Sicilia – osserva Ciaponi – sono imprevedibili, ma la natura ha le sue leggi e l’uomo deve rispettarle. L’attività degli enti preposti al controllo spesso può sembrare esosa, ma è indirizzata alla completa sicurezza dei cittadini”.
gonews
Santa Croce sull’Arno (PI): Comune virtuosoultima modifica: 2009-10-04T16:25:20+02:00da minobezzi1
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