Pisa: Francisco Ferrer y Guardia

Strano destino quello di Francisco Ferrer y Guardia, ovvero il promotore delle scuole laiche nella Spagna del primo Novecento, fucilato a Barcellona giusto cent’anni fa.

Prima dell’infausta decisione delle autorità spagnole, furono numerose le mobilitazioni che in Europa chiesero a gran voce la sua liberazione. Addirittura in Italia le proteste in favore di Ferrer assunsero un tono apertamente anticlericale e sfociarono quasi nell’insurrezione.

Lunghe code di manifestazioni commemorative attraversarono l’Italia nel periodo successivo al 9 ottobre 1909, giorno dell’esecuzione di Ferrer, che investirono tutto il patrimonio “popolare” di miti, di simboli, di luoghi inerenti il movimento operaio italiano ed europeo.

Il “caso Ferrer” produsse un vero e proprio terremoto istituzionale nella Spagna contemporanea (per la prima volta si ruppe la consolidata alternanza tra liberali e conservatori), mentre in Italia provocò l’insorgenza di un vero e proprio movimento antireligioso che supportò l’identità sovversiva, e già ampiamente aticlericale, dei ceti subalterni che lottavano all’epoca per il riconoscimento della loro dignità.

Gli scioperi spontanei nati sull’onda della drammatica notizia della fucilazione di Ferrer causarono la rottura della storica tregua sindacale, avvenimento dal quale si fa derivare, previa denuncia da parte degli industriali torinesi sul “Corriere della Sera”, la nascita della Confederazione Italiana dell’industria.

Le mobilitazioni coinvolsero anarchici, socialisti, radicali, repubblicani e liberali, e rappresentarono uno dei più importanti episodi di quel “fronte anticlericale” che, attraverso istanze di progresso e laicizzazione della vita pubblica, accordò tendenze politiche diverse nella convinzione che la politica vaticana e l’intervento della Chiesa nella società italiana esprimessero un grave ostacolo al progresso del Paese. Ferrer divenne il nuovo “Giordano Bruno”, un simbolo e un mito nella lotta contro l'”oscurantismo” della Chiesa cattolica.

La Toscana e Pisa furono al centro di tale mobilitazione. A testimonianza di questa agitazione rimangono ancora oggi diversi monumenti, lapidi e vie (Rosignano Marittimo, Carrara, Monterotondo Marittimo, Montecatini Val di Cecina, Campiglia Marittima, Volterra, Roccatederighi). A Santa Croce sull’Arno, così come a Piombino sono presenti vie intitolate all’educatore catalano, mentre a Pisa la via che portava il suo nome fu “rinominata” dai fascisti (così come venne rimossa la lapide commemorativa), la stessa via che oggi porta il nome di un altro grande libertario, Pietro Gori.

Le edizioni della Biblioteca Franco Serantini hanno prodotto un volume per commemorare tutto questo e anche di più. Un testo dalle ambizioni importanti e certamente non di secondo rilievo, che ben si inseriscono all’interno di un dibattito ancora vivissimo, come segnalato nelle “intenzioni” che corredano la presentazione del volume: “Non è estranea alle motivazioni che ci hanno portato a ricomporre il quadro di quegli avvenimenti e di quei modi di viverli e pensarli, infatti, l’esigenza di restituire un’immagine della società italiana ed europea del tempo che non corrisponde a quanto, da parte di alcuni, si vorrebbe oggi scrivere nelle Carte costituzionali, nel quadro di un invasivo uso politico della storia spesso abbinato a una sottile ma persistente opera di invenzione delle tradizioni; l’immagine, cioè, di un’Europa dalle univoche “radici” cristiane e di un’Italia saldamente ancorata al cattolicesimo della Chiesa di Roma”.

Volume composto da più interventi (16 in tutto, compresa la premessa di Maurizio Antonioli) “Contro la Chiesa. I moti pro Ferrer del 1909 in Italia” contempla gli interventi di moltissimi studiosi del movimento operaio e dell’antifascismo, ma non solo. La parabola che la morte dell’educatore spagnolo innescò, ha toccato nel tempo le sorti di quasi tutto il movimento, o almeno di quella parte di esso che ha espresso nel corso della sua storia un’istanza, e una necessità, anticlericale.

Per l’occasione, nell’Aula Magna della facoltà di Scienze Politiche in Via Serafini 3, ci sarà l’incontro dal titolo: “Il caso Ferrer: i moti anticlericali nell’Italia del 1909”. Inerverrà Franco Bertolucci, Direttore della Biblioteca F. Serantini e promotore dell’iniziativa che ha condotto alla produzione del volume di studi su Francisco Ferrer.

 

Pisa: Francisco Ferrer y Guardiaultima modifica: 2009-11-25T11:04:39+01:00da minobezzi1
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