……..e ancora Prato: I Presepi

Sono antichi e storici, originali nei materiali e nella foggia, colorati e multietnici provenienti da tutto il mondo, sono i presepi di Seguendo la cometa, la mostra inaugurata questa mattina a palazzo Buonamici dal presidente della Provincia Lamberto Gestri e Don Santino Brunetti, che ha generosamente messo a disposizione i presepi. Il singolare allestimento, un vero e proprio viaggio alla scoperta della magia della Natività, rientra nel cartellone di iniziative realizzato dalla Provincia per le festività e sarà visitabile fino all’8 gennaio 2010.

Anche quest’anno si rinnova la tradizione di ‘Palazzo Aperto’ con un allestimento veramente particolare – ha detto Gestri – Grazie a Don Santino e alla sua collezione abbiamo realizzato una mostra che non sono ci parla delle nostre radici, ma si fa interprete di un messaggio di coesione, di festa e di quella gioia che si ha nel ritrovarsi tutti insieme. Per questo – ha concluso – invito tutti quanti a visitarla”.

Prosegue per il secondo anno consecutivo la collaborazione fra la Provincia di Prato e la parrocchia di San Giovanni Battista a Maliseti che grazie a Don Santino vanta una collezione di oltre mille esemplari proveniente da ogni parte del mondo. La mostra di palazzo Buonamici conta complessivamente un centinaio di presepi che rappresentano la scena della Natività nelle forme più svariate, sia nei materiali che nell’ambientazione. Fra questi spicca infatti un’originalissimo presepe indiano che comprende anche un bufalo al posto del bue, o presepi africani con personaggi stilizzati realizzati in paglia e legno, o un piccolo e buffo Gesù bambino, nero e paffutello, che sprizza gioia dagli occhi. Ma non manca una sezione con allestimenti storici, compresi in un arco di tempo che va dal Settecento ai giorni nostri, e che mostra l’evoluzione dei presepi nell’immaginario popolare. Particolare anche una creazione dell’Ottocento che raffigura una Maria bambina.

L’allestimento si completa con immagini tridimensionali di carta, presepi asiatici, latinoamericani e dell’est Europa che valorizzano tipologie iconografiche diverse.

La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale al XIII secolo con San Francesco d’Assisi che realizzò nel 1223 la prima rappresentazione vivente della Natività; sebbene già dal II secolo sono presenti su sarcofagi e pitture parietali scene della nascita di Gesù. L’iconografia del presepio ebbe un impulso notevole nel Quattrocento grazie ad alcuni grandi maestri della pittura, come il Botticelli o Luca e Andrea Della Robbia. Domenicani e Gesuiti proseguiranno la cultura del presepe che ben presto, da raffigurazione artistica diventerà manifestazione domestica. Il presepe vivrà poi un momento di fama artistica nel Settecento a Napoli, durante l’età della ‘meraviglia’ barocca. Non per niente le composizioni napoletane rispecchiano l’idea del presepe per antonomasia. Come in un teatro della realtà, attorno al Bambino si affollano scene di vita quotidiana: dall’osteria al mercato, dal banco del calzolaio al mulino. Diversi anche i materiali, dal gesso alla cartapesta, dall’alabastro al corallo. Ma si trovano produzioni anche in un materiale estremamente povero, la carta, impiegata a partire dal XVII secolo nella realizzazione di presepi artistici, diffusi in modo particolare nei paesi del nord Europa e nel nord Italia. Nato in alternativa al presepe scultoreo quello cartaceo, partendo da un supporto ‘povero’, ebbe il merito di diffondere questa tradizione anche nelle case più umili. Verso la fine dell’Ottocento si cominciarono a realizzare presepi di carta già allestiti secondo una composizione prefissata, che veniva aperta ‘a libro’.

La mostra rimarrà aperta nei giorni feriali, festivi e prefestivi dalle 16 alle 19.30, mentre rimarrà chiusa il 25 dicembre e il 31 dicembre.

……..e ancora Prato: I Presepiultima modifica: 2009-12-18T15:23:36+01:00da minobezzi1
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