Siena: Carlo Verdone

“Credo che Siena possa tranquillamente essere la capitale europea della cultura nel 2019. Può esserlo grazie alla sua storia e tradizione ma anche per la capacità degli attuali amministratori nel mantenere intatto il centro storico”. Ne è convinto Carlo Verdone, giunto all’Aquila per presentare il suo nuovo film “Io, loro e Lara”.
Le sue parole sono dette al termine della conferenza stampa tenuta sabato pomeriggio in occasione della prima nazionale della pellicola cinematografica realizzata dal noto regista. “Avevo detto che sarei venuto qui all’Aquila per mostrare il film e sono contento di essere riuscito a mantenere quella mia promessa”. “Io, loro e Lara” è stato presentato nell’auditorium della caserma della Guardia di Finanza situata nella frazione di Coppito, vale a dire laddove nella scorsa estate si è tenuto il G8, l’incontro dei potenti della Terra. Oggi l’enorme struttura, che funziona come accademia per formare gli ufficiali del corpo, è occupata anche dalla Protezione civile presente ancora in massa qui all’Aquila mentre un migliaio di posti letto sono stati assegnati a quei terremotati che non hanno ancora ricevuto, come nuova sistemazione, le casette in legno e le abitazioni antisismiche.
L’Aquila ha apprezzato tantissimo la visita di Carlo Verdone. L’auditorium era esaurito in ogni ordine di posto già da molti giorni con il regista ed attore che è stato letteralmente, come si dice in questi casi, sommerso dall’amore dei suoi fan abruzzesi. Ovviamente l’argomento centrale della conferenza stampa è stato il terremoto del 6 aprile: “Nei momenti difficili paradossalmente si può ritrovare la speranza – ha detto il regista – . In tragedie come questa si vede anche la forza di altri splendidi aspetti, come ad esempio il volontariato. Qui in Abruzzo ci sono stati esempi di persone che hanno scavato tra le macerie, hanno lavorato giorno e notte per salvare delle vite umane o terminare il prima possibile le nuove abitazioni per far venire via i terremotati dalle tendopoli. Ecco, queste persone sono i veri eroi di questa vicenda”. Tanti, lo abbiamo scritto ancora in questi giorni, sono stati i volontari arrivati da Siena.
Dopo i vigili del fuoco (partiti già nella terribile notte del 6 aprile) è stata la volta delle associazioni, della Misericordia e della Pubblica Assistenza e infine quella delle donne delle contrade che si sono alternate nelle cucine delle tendopoli per offrire il proprio contributo agli abruzzesi colpiti dalla tragedia. Chiediamo a Verdone se sia stupito da tutta questa solidarietà espressa da ogni parte d’Italia: “Ovviamente conosco benissimo Siena e non sono stupito da questa risposta che ha fornito. Ma non si tratta di una città o di una regione piuttosto che di un’altra dato che da tutto il Paese uomini e donne si sono precipitati qui per dare una mano. Gli italiani hanno tantissimi difetti – ha proseguito Verdone – e io sono sempre stato un osservatore di vizi, fragilità e anche degli obbrobri del nostro popolo. Però alla fine la grande parte degli italiani non si tira indietro quando c’è da fare squadra e offrire aiuto”. Il tema della capitale europea della cultura viene introdotto perché anche l’Aquila potrebbe ambire a rivestire questo ruolo nel 2019: “Francamente credo che all’Aquila adesso servano altre cose – ha risposto il regista – Al momento si dovrebbe pensare soprattutto a mettere in sicurezza tutti gli edifici e a ridare un tetto permanente a tutte le famiglie”. In effetti, per sistemare quelle case che non sono crollate ma sono oggi inagibili e piene di crepe e per togliere da città e paesi tutte le macerie ancora ammucchiate qua e là serviranno degli anni

Gennaro Groppa per corrieredisiena

Siena: Carlo Verdoneultima modifica: 2010-01-05T09:46:08+01:00da minobezzi1
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