al 30.I.2010 Una lunga gestazione e poi, in una volta, la presentazione complessiva. Pregi e difetti di una personale unitaria ma a tratti affollata. Il giudizio complessivo: una buona prova, nonostante tutto… |
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La mostra di Chiara Camoni (Piacenza, 1974; vive a Lucca e Milano) trae il titolo, La buona vicinanza, dal criterio con cui le opere sono nate e quindi collocate nello spazio della galleria; un criterio ispirato a naturali affinità, estetica, emotiva, logica, a seconda dei casi. La lunga gestazione dei lavori ha indotto l’artista a presentarli nel loro insieme, senza emendamenti o lacune, quasi fossero un testo scritto o una partitura, connotata da una concatenazione tra le parti e una precisa ritmica. Così, ad esempio, aste di legno tengono sospesi racemi di terracotta refrattaria nera suggerendo ancestrali forme rituali o di attività rurali (Scultura #07); analogamente, Scultura #8 è una corona di fiori di terracotta che però, giacendo sul pavimento, assume i connotati di luogo antropologico (Augé), i cui caratteri identitario, relazionale e storico ne fanno l’ideale alter ego del non luogo di postmoderna memoria. Temperature diverse si fronteggiano: quella calda della forma barocca di stagno fuso (Fusione #3) e quella fredda del monocromo notturno di grafite, il quale però, alla luce artificiale, restituisce lo stesso grado cromatico argenteo e opalescente.
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Pistoia: Chiara Camoni
Pistoia: Chiara Camoniultima modifica: 2010-01-28T10:18:46+01:00da
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