Sassalbo (MS): IL Borgo vivo nel Parco

  

Si chiama “Il Borgo vivo nel Parco: Idee e progetti di valorizzazione e sviluppo locale di Sassalbo
” ed è la proposta di Legambiente e Coldiretti, sottoscritta da 135 cittadini sui 180 circa residenti di Sassalbo, una frazione del Comune di Fivizzano, che è stata presentata al parco nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano, alla regione Toscana, alla provincia di Massa e Carrara ed al comune il 26 settembre 2009, in occasione di un convegno durante Puliamo il Mondo a Sassalbo.

Legambiente Toscana sottolinea che «Le proposte di valorizzazione del Paese (che spontaneamente ha chiesto di entrare nel Parco accollandosi i relativi vincoli) erano state accolte bene con dichiarazioni d’impegno e l’esortazione del vicepresidente nazionale di Legambiente, Venneri, agli enti partner di stilare un “Patto per Sassalbo” che Legambiente nazionale avrebbe sottoscritto e aiutato nella realizzazione».

Nella petizione sottoscritta dai sassalbini si legge: «A distanza di oltre dieci anni confermano la validità della scelta che ha raccolto la sfida del Parco come opportunità di sviluppo per un futuro sostenibile di Sassalbo», prendono atto di quanto fatto finora e soprattutto di quanto non è stato ancora fatto, e quindi chiedono «Il completamento dell’operatività della sede legale e amministrativa del parco; L’allestimento di un centro visita con servizi d’informazione e accoglienza visitatori e la realizzazione di un centro espositivo di eccellenza con capacità di rappresentatività e attrattiva di tutto il Parco nazionale e all’altezza della sede del Parco, sull’ispirazione di lodevoli iniziative già realizzate come ad esempio il recupero della centrale idroelettrica di Ligonchio che ospita l’Atelier dell’acqua e dell’energia».

Ma non ci si limita alle richieste, da Legambiente, Coldiretti e cittadini viene posto «All’attenzione degli enti in indirizzo la collaborazione per realizzare un pacchetto di idee progettuali per la valorizzazione di Sassalbo e l’Alta Valle del Rosaro come centro di eccellenza del Parco nazionale ospitante la sede del Parco e utili all’animazione socioecnomica ed allo sviluppo locale sostenibile dell’area e dei residenti che hanno raccolto la sfida del parco, chiedendo di entrare all’interno dei suoi perimetri con tutto il centro abitato ed una notevole estensione di territorio».

Si tratta di un pacchetto di proposte molto articolato che secondo Legambiente prevede il coinvolgimento attivo del Paese: «La realizzazione di un percorso ecomuseale nel Paese (mulini, seccatoi, artigianato, ecc); l’attrezzatura di un sentiero tematico sulla natura e il lavoro in montagna; un centro visite didattico sull’identità delle comunità dell’Appennino all’interno della Sede del Parco; un progetto di ricerca e formazione per far sopravvivere i mestieri dell’Appennino; un progetto di utilizzo degli scarti forestali per riscaldare le case con un piccolo impianto a biomasse. Da notare che tutte queste iniziative sono finanziabili con fondi regionali ed europei a disposizione (dal Gal, ai fondi per la formazione gestiti dalla Provincia, ai fondi europei per i parchi della Regione Toscana)».

Ma, dopo 4 mesi l’entusiasmo iniziale dei firmatari si è raffreddato e Legambiente ha inviato a tutti gli Enti il progetto con le firme dei sassalbini chiedendo «di confermare a attivare un impegno, che l’Associazione ritiene doveroso come segnale positivo verso un intero paese che ha fatto una scelta avanzata e coraggiosa a suo tempo».

Secondo Luigi Ringozzi, presidente di Legambiente Lunigiana, «Il soggetto che sembra nicchiare di più sembra proprio il parco: pare abbia intenzioni addirittura al “ribasso” per Sassalbo, riservandogli come unico progetto ‘Parco nel Mondo’, un’attività di promozione e ricerca degli emigranti un tempo residenti nel parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, che certo non può portare l’animazione economica e turistica che chiede il paese. Oltre al silenzio sulle proposte nostre e dei cittadini di Sassalbo, ci chiediamo che intenzioni abbia il Parco, perché a oltre due anni dalla delibera che assegna la sede a Sassalbo, è evidente che la ex scuola del paese giace semi vuota e inutilizzata. Quasi tutto il personale è ancora fisso e attivo a Cervarezza Terme nella cosiddetta “sede provvisoria” e abbiamo l’impressione che il parco la voglia far diventare definitiva. La scelta degli abitanti di Sassalbo va rispettata e valorizzata, Legambiente non starà ferma guardare».

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Sassalbo (MS): IL Borgo vivo nel Parcoultima modifica: 2010-02-01T19:03:00+01:00da minobezzi1
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