……..e ancora Livorno: Le due statue di PIazza della Repubblica

Manca solo la stuccatura del basamento  di Ferdinando III – che assicurano i restauratori verrà fatta appena le condizioni meteo lo permetteranno – e si è concluso l’intervento di manutenzione sulle due statue ottocentesche di piazza della Repubblica: Leopoldo II e Ferdinando III.

Dal 23 gennaio scorso la ditta Giannitrapani di Pisa ha lavorato sui due monumenti cittadini sottoponendoli ad un lavaggio completo per “riprendere colore” e tornare allo stato originario.

In particolare per il Leopoldo , una “doccia” a pressione controllata  ha rimosso totalmente lo strato di guano di piccione che rendeva la statua di un colore tendente al marrone. Ora è tornata al bianco originario.

Per il Ferdinando l’intervento è stato invece più complesso. E’ stata rimossa con una microsabbiatrice a polvere di pomice la scritta con vernice spray che deturpava il manufatto e sono state  cancellate con solventi speciali  le scritte a pennarello indelebile. I restauratori hanno dovuto rimuovere anche alcuni chewing-gum che deturpavano i gradini del monumento nonostante che questo sia protetto da una cancellata.

Ora le due statue delle piazza si presentano in buono stato conservativo. Certo contro i piccioni ed i loro escrementi c’è poco da fare… ma per le scritte vandaliche il Comune si rimette al senso civico dei cittadini.

Francesco Pozzi, Monumento a Ferdinando III di Lorena granduca di Toscana, 1831 – 1847

Marmo scolpito. – Altezza: cm. 445. L’opera venne inaugurata nel 1847. Il sovrano è rappresentato secondo la consueta iconografia: vestito da una toga, giovane nell’aspetto, tiene nella mano sinistra, adagiata verso il basso, un cartiglio, mentre la destra è sollevata in atto declamatorio. Accanto alla figura un mezzo pilastro decorato con motivi classicheggianti. L’elbano Francesco Pozzi  fu uno dei maggiori rappresentanti della scuola neoclassica fiorentina; di formazione accademica, ottenne importanti incarichi sia dai Borbone di Lucca che dal granduca Ferdinando, per il quale realizzò alcune sculture per la residenza di Poggio Imperiale e Palazzo Pitti. Per le Logge degli Uffizi scolpì la statua di Farinata degli Uberti.

Emilio Santarelli  Monumento a Leopoldo II di Lorena granduca di Toscana, 1849 – 1855

Marmo scolpito. – Altezza: cm. 455 Il monumento è composto dalla figura del sovrano e da un basamento entro il quale si iscrivono due bassorilievi. L’epigrafe del lato sinistro del basamento, che allude alla annessione della Toscana al Regno di Piemonte, nel 1860, fu apposta dopo l’erezione della statua, nel 1865. La statua sostituì quella di analogo soggetto realizzata da Emilio Demi e danneggiata durante i moti popolari del 1849. Il sovrano è rappresentato in piedi, togato. Diversamente dall’iconografia della statua precedente il personaggio rappresentato è più anziano e al posto dello scettro tiene un cartiglio. Si nota lo stesso attributo della corona di quercia della statua del Demi. Emilio Santarelli si formò presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove nel 1832 venne eletto professore accademico. Ottenne importanti commissioni, tra le quali occorre ricordare il monumento a G. Vincenzo Alberti in S. Croce (1836), la Fortezza per il Monumento a C. Colombo a Genova (1845-49), la statua di Michelangelo per il Loggiato degli Uffizi (1842). Anche nelle sue opere più tarde si mostrò sempre tenacemente legato al gusto romantico della prima metà dell’Ottocento.

davidone67

……..e ancora Livorno: Le due statue di PIazza della Repubblicaultima modifica: 2010-02-19T16:35:23+01:00da minobezzi1
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