………e ancora Firenze: Chiara Fiorile

Je suis tombée dans les pommes

C’ e’ qualcosa nella luce di una città di continuo e impercettibile che, a prescindere dal tempo e dalle condizioni, rende quel luogo riconoscibile attraverso una memoria particolare, libera dalle forme convenzionali. Durante tutta una giornata, il cielo cambia per scalare le sfumature necessarie che accompagnano alla sera, ma in tutti questi gradi e’ sempre riconoscibile la luce di fondo, come se fosse ancora possibile sottrarre le gradazioni in eccesso per poterla vedere pulita, e riconoscere infine il fulcro che la lega con tanta chiarezza al paesaggio.

Questa associazione arriva al nostro vissuto quasi come un odore e dal momento in cui mettiamo piede in una città, quel colore prende già la forma di una regola di base, funge da filtro incontrastato, e prima di prendere posto nella memoria dove saranno i ricordi di quel luogo, irrompe in quella memoria larga e corta, dove i ricordi si mischiano per assumere il loro vero valore. Quando le forme si sacrificano e mistificano per confondersi di contenuto, i contesti perdono peso a favore di un linguaggio universale, dove un odore definito appartiene ad un tempo indefinito e tra la proporzione e l’olfatto passa un mondo di soggettività, che ci spoglia di scienza per svelarci i parametri che legano un cielo, un volto, un luogo.

Le foto scelte fanno parte di una ricerca di pensiero, intima, fatta di pause silenziose. Comune denominatore una Pentax K1000 e un obiettivo 50 mm. Pellicole differenti, bianco e nero per stampe su carta baritata, al fine di rendere la lettura della luce piu’ immediata. La mostra -Je suis tombe’e dans les pommes- di Chiara Fiorile e’ un percorso, tanto definito quanto fluido, attraverso quelle sfumature di tempo, che trovano connotazione nel comprendersi a un livello piu’ ampio, negli strati della città di cui si rendono funzionali e, costruzione su costruzione, tramite dinamiche impercettibili, parti integranti degli spostamenti che assestano una comunità, come in un’unica visione di un’intera giornata in un’intera città, mossa dai limiti di uno straordinario cielo, misura delle proprie ombre.
L. Spinelli

-L’ inferno dei viventi non e’ qualcosa che sarà; se ce n’e’ uno, e’ quello che e’ già qui, l’ inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’ inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’. Il secondo e’ rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’ inferno, non e’ inferno, e farlo durare e dargli spazio.-
-Le città invisibili- di Italo Calvino

Inaugurazione 20 febbraio ore 18

Biblioteca del Palagio di Parte Guelfa
P.zza di Parte Guelfa – 50123 Firenze
Orario lunedi’- venerdi’ 9.00 – 18.30; sabato 9.00 – 13.00
Ingresso libero

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………e ancora Firenze: Chiara Fiorileultima modifica: 2010-02-20T09:47:00+01:00da minobezzi1
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