Carrara: Marcelo Cidade

La Biennale Internazionale di Scultura si aggiudica il 5 + 1 questa settimana: giovedì 18 marzo è arrivato in città, oltre all’italiana Rossella Biscotti, l’olandese Kevin Van Braak, il lituano Deimaintas Narkevicius, la pakistana Huma Bhabha, e lo stravagante cino-canadese Terence Koh, il brasiliano Marcelo Cidade. L’artista si  fermerà a Carrara fino a martedì 23 marzo per conoscere il centro cittadino in vista della sua partecipazione alla ricchissima manifestazione estiva.

 

L’opera fortemente concettuale di Marcelo Cidade è una riflessione sugli spazi del nostro vissuto. In un processo che ha molto del sabotaggio, l’artista cerca di sospendere o neutralizzare la lettura lineare dei luoghi e delle orme del passaggio umano sedimentate in essi. Boicottatore astuto, crea delle interferenze sul segnale che impediscono l’immediata decodificazione delle informazioni date. Grazie a questa destabilizzazione della percezione comune, Marcelo scuote la mente dello spettatore e mette in discussione ogni significato prestabilito.

 

È così che in Fogo Fato (2006) confonde le immagini delle mura annerite di Parigi dopo la rivolta delle banlieue con i suoi graffiti personali. Il punto cruciale della questione è: chi è l’artista e qual è il soggetto dell’opera? Può la collettività essere considerata artefice del lavoro? E in che cosa consiste veramente l’opera?

Appare evidente che Cidade trasporta nella sua produzione i canoni propri dell’arte sovvertiva di strada, in particolare dell’urban graffiti, sempre al limite della legalità. Ed è per questo che si insinuano nel suo lavoro interrogativi sulle tematiche della sorveglianza, del controllo, del confine tra pubblico e privato.  Per esempio in  Direito de Imagem (2004) l’artista costruisce una serie di telecamere a circuito chiuso di cartone, difficilmente riconoscibili come false, focalizzando la riflessione dello spettatore sulla sua consapevolezza di essere osservato e nello stesso tempo distogliendolo momentaneamente dal mirino di quelle vere.

Al di là di queste operazioni da hacker, Marcelo Cidade rivela tuttavia un forte senso plastico: Transestal (2006) è una grottesca fontana detritica che non dispendia acqua, bensì cachaca. Ingrediente base del drink brasiliano per eccellenza, la caipirinya.

 

Marcelo Cidade è nato nel 1979 a San Paolo, in Brasile, dove vive e lavora. Ha partecipato a numerose collettive in tutto il mondo, tra cui, ricordiamo la Biennale di san Paolo del 2006 (Brasile). ultimamente ha partecipato alla mostra After Utopia  a view on Brazilian contemporary art al centro Pecci di Prato fino al 14 febbraio 2010.

 

Carrara: Marcelo Cidadeultima modifica: 2010-03-19T15:48:00+01:00da minobezzi1
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