……..e ancora Pisa: Antonio Orsolini

Il prossimo martedì 23 marzo, alle ore 16.30, presso la sede dell’Associazione “Amici di Pisa” in Pisa, Via Pietro Gori, n. 17, avrà luogo la presentazione del volume “Cento sonetti alla Tanfucio” di Antonio Orsolini, con presentazione di Gianfranco Raspolli Galletti, Collana “Quaderni d’Er Tramme” serie oro, ed. Bandecchi e Vivaldi, Pontedera.

Programma:
– Saluto di Franco Ferraro (Presidente Amici di Pisa) e Alberto Zampieri (Comitato Capodanno Pisano);
– Introduzione ai sonetti dell’Orsolini di Lorenzo Gremigni (in sostituzione di Gianfranco Raspolli Galletti, assente per indisposizione);
– lettura di sonetti dell’Orsolini a cura di Fabiano Cambule;
– coordina Benozzo Gianetti (Direttore Er Tramme).

Il libro rappresenta la strenna per gli abbonati alla rivista Er Tramme per il 2010, e raccoglie i sonetti vernacoli pubblicati nel lontano 1878 da Antonio Orsolini, barbiere di Santa Croce sull’Arno. Queste poesie rivestono un grande interesse per gli appassionati di vernacolo, perché rappresentano una delle primissime pubblicazioni dopo i famosi “Cento sonetti” di Renato Fucini (o Neri Tanfucio), pubblicati a Firenze nel 1872. I sonetti del Fucini riscossero un tale successo in tutta la Penisola che ben presto altri poeti si misero all’opera sulla scorta del maestro (nello stesso 1872 escono le poesie di Giosafatte Codecasa Rocco da Pisa, e nel 1874 le prime poesie di Giuseppe D’Angiolo Beppe dell’Angiolo).

Antonio Orsolini è talmente entusiasta dei sonetti del Fucini che professa – già dal titolo della sua raccolta ce ne accorgiamo – una fedeltà e una riconoscenza assolute verso il suo maestro “Tanfucio”. Ma la cosa incredibile è che i sonetti dell’Orsolini, così spigliati nella forma, arditi talvolta nei contenuti, sempre impeccabili nella metraica e nei versi, sono rimasti pressoché sconosciuti sino ad oggi. Forse – anzi sicuramente – ne vennero pubblicate poche copie, e queste copie non entrarono nei “circuito” della città di Pisa. Fatto sta che il Malagoli ignora del tutto l’Orsolini che non è neppure rammentato nella fondamentale “Letteratura” del 1916. E Sartori pubblica nella sua “Cèa” qualche sonetto dell’Orsolini, ma evidentemente non aveva sottomano l’edizione originale perché i pochi brani riprodotti presentano inesattezze.

Soltanto oggi, quindi, per merito de Er Tramme (che ha voluto la ristampa anastatica di uno dei due soli esemplari ad oggi conosciuti di questo rarissimo volume), i pisani potranno leggere, conoscere e apprezzare Antonio Orsolini, umile barbiere ma capacissimo poeta, ripercorrendo nei suoi versi l’emozionante temperie culturale dei primi bagliori della nostra letteratura vernacola.

pisanews

 

……..e ancora Pisa: Antonio Orsoliniultima modifica: 2010-03-20T16:45:39+01:00da minobezzi1
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