Castelnuovo Garfagnana (LU): E’ ora delle Festa della Garfagnana!

 Andrea Giannasi  per ilgiornaledicastelnuovo

Sta correndo verso di noi l’estate e l’esigenza di ritornare a parlare della Garfagnana e dell’immagine che la valle deve dare al mondo esterno. L’aggressività delle molte zone tipiche che lottano per conquistarsi turisti e visitatori, e al contempo la crisi globale, mordono spingendo gli enti e i molti soggetti a studiare nuove strade e formulare nuove idee.

E’ arrivato il momento di disegnare un nuovo corso. Di dare una riverniciata alla casa e prepararsi ad affrontare nuove sfide. Per questo parlo della Festa delle feste: la settimana del commercio di Castelnuovo. E’ innegabile. Inconfutabile. La storia del capoluogo della Garfagnana è quella di essere il punto di riferimento, sociale, culturale, ma soprattutto economico dell’intero distretto. Il commercio va dunque tutelato, difeso e rilanciato, perché rappresenta il passato, il presente e il futuro. Basti pensare che Castelnuovo ha quasi 200 attività commerciali e che muovono la linfa vitale della valle. Insomma è ben chiaro a tutti che senza il commercio per Castelnuovo e la Garfagnana sarebbe la fine.

Diventerebbe una periferia, una marca di confine, da dove emigrare e non tornare più. Doveroso e vitale quindi studiare tutte le strategie per attirare turisti e visitatori in valle, per sostenere il commercio, i produttori dei prodotti tipici, tutte le attività ricettive (dai ristoranti agli agriturismi). Ma vediamo cosa fare. Il primo passo è quello di evitare di fare feste, sagre e sovrapporle. Studiare quindi un calendario comune soprattutto per permettere a tutti di gustare i prodotti a Piazza al Serchio, come a Fosciandora, o Careggine. Ed evitare che alla fine alla festa della Porchetta vadano solo quelli di San Romano o che accada la stessa cosa per la Festa Medievale di Castiglione. E diventa irritante poi dover scegliere e perdere momenti belli, importanti, ben gestiti come le tante sagre del nostro territorio. So che è difficile e che tutti vorrebbero festeggiare a Ferragosto, ma sarebbe utile a tutti gestire un calendario tra i festaioli. Usando magari la rotazione o la dislocazione geografica suddividendo la valle in quattro settori (nord, est,sud, ovest), e gestire le feste contemporanee ai lati. E su questo da anni già sta lavorando il Gal con il suo Ponti nel Tempo.

Ma non solo. Non può essere sufficiente. La festa delle feste, ovvero la Settimana del Commercio deve rinnovarsi. Trovare nuova linfa e uscire dalla paludazione e lavorare sull’immagine partendo già dal mese di maggio. Il percorso è obbligato e tutto sommato semplice. Basta chiamare sul palco per una serata un comico televisivo famoso (Zelig ha un serbatoio di artisti enorme) e per la serata di chiusura una cantante (anche solo una delle finaliste di “Amici” o di “Xfactor” potrebbe dare lustro). Sfruttare quindi il mezzo televisivo come elemento di luce riflessa come nelle vecchie regole tanto care ad Andy Warhol, con compensi relativamente modesti rispetto al grande sistema dello spettacolo. Al contempo esaltare le eccellenze locali (come la grande Festa della Ciccia), e attirare turismo di qualità con piccoli grandi eventi come il teatro sociale in Piazza delle Erbe. Quindi fare una serata chiamando magari un grande giornalista a raccontare l’Italia dietro le quinte dell’informazione. Importante ora è trovare un nuovo nome come “La Festa della Garfagnana” e organizzare una giornata dei “Giochi senza frontiere” con rioni cittadini, ma anche con i paesi della Valle. Squadre pronte a misurarsi nel “Giro del Pioppo”o in molte altre esperienze sfruttando le qualità del Cefa, del Tennis Club e dei tanti, tantissimi soggetti, che lavorano in Garfagnana. Una giornata intera dedicata allo sport fatto con centinaia di partecipanti e di squadre pronte a sfidarsi in prove improbabili e non (magari allo stadio con i suoi 2000 posti). Creare dunque un collante, un mastice, che possa unire la valle e che questa riesca ad uscire all’esterno con una immagine forte. Lavorare ad un ufficio stampa nazionale e utilizzare tutti i mezzi di diffusione del calendario con un lavoro di modulazione e l’arte del comunicare attraverso i punti di forza. Sfruttare al massimo il must “La Valle del bello e del Buono” e per una volta essere compatti e uniti.

Di fronte alle difficoltà si accettano e si affrontano le sfide, con competenza e disciplina, ma anche con furbizia. Nei primi numeri parlavo di Garfagnanashire e del modello anglo-toscano realizzato nel Chianti senese. Ebbene noi non abbiamo nulla di meno rispetto al territorio oggetto di culto per molti stranieri. Non dimentichiamo che anche la Garfagnana è in Toskana (come dicono i tedeschi) o Tuscany (come amano gli inglesi) e che siamo veramente la “Valle del bello e del Buono”. E poi ognuno di voi ha esperienze tali da poter affermare che in certi posti della nostra penisola si promuovono eventi o prodotti spesso ridicoli o senza fondamenti storici. Quante feste o sagre “tarocche” abbiamo avuto modo di visitare come la polenta con gli ossi in Calabria o la zuppa di pesce in Trentino. Troppi eventi fasulli che però ormai sono diventati must per certi territori. La Garfagnana ha molti prodotti tipici e non teme confronti e quindi è l’ora di lavorare sui nostri punti di forza.

Entrando nella questione tecnica dell’organizzazione di una festa (in questo caso “La festa della Garfagnana) è importante ricordare che gli antichi romani ci hanno insegnato regole ancora valide per fare eventi di successo. Si tratta del famoso “panem et circenses”. Ovvero: sei vuoi rendere felice e lieto un popolo dagli pane e giochi da circo. Divertimento e frittelle. Poi lentamente devi lavorare sugli spettatori, educandoli a vivere spettacoli o eventi sempre più articolati e complessi, ma senza mai dimenticare che alla fine ognuno al cinema, al teatro, davanti alla televisione, vuole il lieto fine e non storie lente, torbide, paurose e nere. La Festa della Garfagnana deve quindi diventare un grande contenitore di giochi, divertimento e gusto. E farlo per tutte le età. Dai bambini, agli anziani, scorporando però i luoghi comuni.

Quindi non è vero che ai bambini devi dare per forza il giochetto stupido e agli anziani il concerto di violini, ma contaminando entrambi fornire spazi ludici ed educativi di ampio respiro utili a tutti. La Garfagnana ha trentamila abitanti che si moltiplicano per tre nei mesi di luglio e agosto grazie ad un flusso crescente di turisti, villeggianti e visitatori occasionali. Ebbene contagiare questi signori significa far trasportare poi questa esperienza fuori dalla valle e vederli tornare moltiplicati per quattro o per cinque. La Festa della Garfagnana in definitiva deve diventare la calamità per tutti e momento di divertimento, di svago, di sviluppo. L’ultima festa prima del settembre e della Fiera che chiude l’estate

Castelnuovo Garfagnana (LU): E’ ora delle Festa della Garfagnana!ultima modifica: 2010-04-22T18:14:02+02:00da minobezzi1
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