Gabriele Lavia
Gabriele Lavia, Ritz Ortolani con Ugo Chiti, Maurizio Scaparro, Giorgio Albertazzi, Umberto Orsini. E poi Cauteruccio, Bucci-Sgrosso, Branciaroli, Zingaretti. La nave del Teatro della Pergola riprende ad andare dopo la traumatica soppressione dell’Eti e la presa in carico da parte della Direzione generale per lo spettacolo dal vivo. In attesa che si concretizzi un progetto organico di rilancio in cui, pare, giocheranno un ruolo di rilievo l’Ente Cassa di Risparmio e le istituzioni locali (i rappresentanti di Comune e Regione non erano però presenti alla presentazione della stagione 2010-1011 svoltasi giovedì a Firenze), la storica sala ha chiamato a raccolta alcuni fra i suoi amici più fidati, realizzando una stagione completa che consentirà di mantenere invariate le formule di abbonamento.
Si comincia il 16 novembre con il Malato immaginario di Molière, diretto da Gabriele Lavia. Molto legato al loci è l’opera-musical composta da Riz Ortolani su libretto di Ugo Chiti e regia di Giuliano Peparini, ispirata alla congiura de’ Pazzi che nel 1478 fallì nel tentativo di rovesciare i Medici. In cartellone anche la regia di Roberto Toni per I pugni in tasca di Bellocchio, con Ambra Angiolini in scena; il pirandelliano Uno nessuno e centomila allestito dalla compagnia Krypton dei fratelli Cauteruccio (Giancarlo alla regia e Fulvio in scena); la vibrante cronaca dello sbarco dei Mille così come la annotò Alexandre Dumas padre, diretta da Maurizio Scaparro, con interpreti Giuseppe Pambieri e Lorenzo Gleijeses; e ancora Giorgio Albertazzi che, svestita la tunica di Adriano, impugnerà il pennello di Picasso.
Due gli Shakespeare in programma (La tempesta con Umberto Orsini e La bisbetica domata, diretta da Armando Pugliese, con Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo); altrettanti i Goldoni: La bottega del caffè, regia di Giuseppe Emiliani, con Marina Bonfigli; e La locandiera delle Belle Bandiere Elena Bucci e Marco Sgrosso (recensione). Scorrendo l’elenco dei 21 appuntamenti in programma ci si imbatte ancora nel Don Chisciotte di Franco Branciaroli e nelle Signorine di Wilko dirette dal talentuoso regista lettone Alvis Hermanis (recensione). E mentre Luca Zingaretti leggerà La sirena – tratto da un racconto di Tomasi di Lampedusa – e Sebastiano Lo Monaco interpreterà il testo di Pietro Grasso Per non morire di mafia (regia di Alessio Pizzech), Maurizio Panici renderà omaggio, con l’ultimo spettacolo in cartellone, alla memoria di Diego Fabbri (di cui quest’anno ricorre il trentennale della morte), riproponendone il toccante Processo a Gesù. (e.f.)
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