Massimo Masiero per costaovest
del comparto dell’automotive, alcuni mesi or sono, e al quale hanno partecipato tutte le aziende di Firenze, Livorno e Pisa. “E’ stata sancita – sottolinea Umberto Paoletti, direttore di Confindustria Livorno – la rilevanza strategica del comparto per l’economia regionale e per la provincia, dove sono insediati gli stabilimenti”.
“Adesso – prosegue Umberto Paoletti – dovrà essere decisiva la capacità di dare concretezza al protocollo. Esso dovrà essere punto di partenza per realizzare le iniziative di supporto alle aziende e diventare strumento importante per consolidare e radicare le unità produttive, ma anche per sviluppare la ricerca e l’innovazione”. Assumono pertanto particolare importanza i laboratori esistenti in Toscana ed in particolare il Compolab, nato specificamente nella provincia di Livorno per realizzare studi e progetti avanzati a favore delle aziende del settore della componentistica auto del territorio, della regione e a livello nazionale.
“Un ulteriore obiettivo – aggiunge Paoletti – potrebbe essere quello di valorizzare Compolab come soggetto che faciliti la creazione di una filiera toscana in grado di fornire conoscenze e altro alle multinazionali del comparto componentistica auto”. Con il nuovo laboratorio di ricerche il territorio livornese si proponeva, come sta avvenendo, di diventare punto strategico di ricerca avanzata e di sperimentazione nel settore del’automotive, che vanta una tradizione decennale nel nostro terruitorio. Il protocollo d’intesa, sottolinea la Confindustria di Livorno, oltre a dare adeguata rappresentanza alle esigenze delle aziende toscane nei tavoli nazionali dove si affrontano le problematiche del settore auto, rende possibile la realizzazione di un programma d’ interventi a supporto dell’automotive su innovazione, riqualificazione e aggiornamento professionale dei lavoratori del comparto.