San Giuliano Terme (PI): Il termalismo secondo l’assessore

  

Tiziano Carradori

«Nel 2009 il termalismo toscano ha sostanzialmente tenuto, nonostante la crisi. A fine 2010 ci attendiamo una sia pur lieve flessione e anche il 2011 sarà un anno difficile. Il settore rappresenta comunque una porzione importante del movimento turistico regionale e ritengo che le prospettive per una sua crescita esistano, a patto che riusciamo a fare sistema. Certamente serve un deciso cambio di passo, soprattutto ai grandi stabilimenti termali pubblici, che devono adeguarsi al dinamismo mostrato da quelli privati».

Sono questi la sintesi della situazione e l’invito che l’assessore regionale al turismo e alle terme, Cristina Scaletti, ha rivolto agli operatori del settore riuniti oggi ai Bagni di Pisa nel comune di San Giuliano Terme per il convegno dedicato a “Toscana & Terme: tra sostenibilità e competitività”.  
«Le località che possiedono questa vocazione – ha aggiunto l’assessore – puntino a recuperare la loro capacità di proporre trattamenti sanitari, mentre le altre devono rapidamente riconvertirsi al wellness, che rappresenta il modo per intercettare fasce di utenti più giovani. A questo deve accompagnarsi la capacità di proporre  offerte turistiche di qualità, rifiutando logiche di concorrenza al ribasso e sfruttando invece il valore aggiunto rappresentato dallo straordinario contesto culturale, paesaggistico e ambientale di cui la Toscana è portatrice».

Negli anni passati il sistema toscano non ha saputo cogliere in pieno l’opportunità rappresentata dalla richiesta di prestazioni legate al benessere e alla cura del corpo piuttosto che alla salute e adesso sta correndo ai ripari, com’è testimoniato dalla proposta di terme sensoriali a Chianciano e dai lavori per la realizzazione della grande piscina termale alle Leopoldine di Montecatini.
«Si tratta – ha precisato l’assessore Scaletti – di scelte giuste, ma non possiamo ritenere che da sole bastino a risolvere i problemi del termalismo. Nel 2020 un cittadino su tre avrà più di 60 anni e l’aspettativa di vita è ormai sopra gli 80 anni. E’ necessario quindi puntare sul wellness senza trascurare le capacità di cura del termalismo e continuare far leva anche su quelle. Fortunatamente la Toscana con i suoi numerosi stabilimenti, è in grado di offrire entrambe queste tipologie di prestazioni. Il nostro compito è di fare rete, favorire l’innovazione, gli investimenti e la costante ricerca di una qualità adeguata, in grado di caratterizzare fortemente l’offerta toscana».   

SCHEDA

Terme toscane: arrivi in crescita, prestazioni in calo

Come stanno le terme toscane? Nel 2 009 il sistema ha tenuto, con gli arrivi che hanno segnato un +0,5%, ma con le prestazioni che sono diminuite del 3,9%. Sono due dei molti dati che emergono dalla ricerca condotta dal Sitet (il Sistema informativo delle terme toscane) sui 21 stabilimenti termali presenti nella nostra regione. L’indagine riguarda i dati dei 14 che hanno risposto al lungo questionario somministrato loro. Vediamo quali sono alcuni dei principali dati e tendenze che ne emergono.
Curandi in crescita, prestazioni in calo. Gli arrivi dei curandi termali hanno fatto registrare nel 2009 un – 0,9%, mentre quelli che hanno scelto il benessere sono aumentati del 3,1%, con un totale generale del +0,5%. Diverso l’andamento delle prestazioni: quelle tradizionali (in media 14,2 per ogni arrivo) sono diminuite del 4,4% e quelle legate al benessere (in media 2,9 per ogni arrivo) sono cresciute dell’1,1%, con un consuntivo complessivo del -3,9%. Si tratta di un andamento simile a quello reg istrato dalle altre regioni termali italiane.
Il termale scende, il benessere sale. Nel periodo 2005-2009 le prestazioni parzialmente rimborsate dal Servizio sanitario sono diminuite ad un tasso medio annuo del 3,7%, mentre quelle private sono aumentate ad un tasso medio del 2,5% annuo. Gli arrivi per cure termali sono diminuiti dall’1,2% all’anno. Eccezionale è stato invece l’aumento delle prestazioni legate al benessere (+14,5%), tanto che gli arrivi legati a questa tipologia di prestazioni sono cresciuti dal 23,6% del totale al 35,8% del 2009, con oltre 94.000 arrivi contro i quasi 169.000 del termale.
L’analisi delle prestazioni. Complessivamente passano dai 2.517.000 del 2008 ai 2.405.000 del 2009, con una diminuzione del 4,4%. Le idropiniche (con oltre 800.000, ma con un -9,6%) seguite dalle inalatoria (con oltre 719.000 e un calo del 2,7%) rimangono quelle più richieste. Ma è la riabilitazione motoria (con un +1, 7%) a far registrare la crescita più alta, seguita dalle stufe o grotte (+1,6%) e dai fanghi (+0,7%).  
Il primato di San Casciano e delle Giusti. La San Casciano spa per ricavi con i suoi 12 milioni di euro si colloca al quinto posto in Italia e al primo in Toscana, seguita in regione dalla Gratta Giusti spa che con più di 10 milioni di euro è ottava in Italia. Al terzo posto in Toscana si colloca Terme di Chianciano spa, che con i suoi 6,1 milioni di ricavi da vendite è diciottesima in Italia. Quarta Montecatini (4,5 milioni di euro) che è ventiseiesima a livello nazionale. Tutte le società leader in Italia gestiscono anche un albergo termale. Il fatturato totale del termalismo toscano ha superato nel 2009 i 57 milioni di euro con un incremento del 2,5% rispetto al 2008.  
Addetti in calo. Nel 2009 i dipendenti a tempo indeterminato del sistema termale toscano erano 450, gli stagionali 461, i collaboratori 243, per un totale di 1.154 addetti, con una diminuzione totale del 4,7% rispetto al 2008.  
I turisti termali. La ricettività termale ha rappresentato nel 2008 (l’ultimo anno disponibile) l’11,25 del totale degli arrivi toscani e il 9,3% delle presenze. Oltre il 90% utilizza gli alberghi. Nel 2009 nei comuni termali il 49,4% degli arrivi e il 45% delle presenze è dovuto a stranieri.
Il movimento turistico. Per quasi tre quarti è determinato dalle grandi terme, sia per quanto riguarda gli errivi (74,4%) che le presenze (73%). Sono soprattutto gli stranieri a scegliere Montecatini e Chianciano con l’86,1% degli arrivi e l’80,1% delle presenze. Ma l’andamento nel 2009 è stato positivo solo per Chianciano (+3,4%) mentre Montecatini ha subito un calo notevole (-12,3%) e anche Casciana ha registrato un -8,1%. Le grandi registrano nel 2009 un calo rispetto al 2008 dell’11% negli arrivi e del 7,1% nelle presenze, con un più considerevole calo nella componente straniera (-16,1% negli arrivi e -12,8% nelle presenze). 
La crisi delle “Grandi terme” e le prestazioni delle altre. Le Grandi terme (Montecatini, Chianciano e Casciana) nel 2009 hanno registrato un calo degli arrivi legati al servizio sanitario del 2,9% ed un calo totale del 2%. Le altre terme regionali hanno avuto una flessione più contenuta (-0,5%) nel sanitario e dello 0,3% in totale. I clienti-benessere hanno scelto maggiormente (+3,5%) le altre terme, rispetto alle tradizionali (+2,5%). Complessivamente nel 2009 le grandi terme hanno visto un calo della clientela dello 0,7%, mentre le altre terme hanno fatto segnare un segno positivo per l’1,3%. Le altre terme gestiscono quasi i due terzi (65,7%) del mercato legato al benessere e prevalgono (con il 55,7%) anche nel mercato tradizionale. Nel 1980 Montecatini e Chianciano da sole rappresentavano il 70% del mercato regionale.   
Le prospettive: stasi 2010 e 2011 e crescita dal 2012.  Le previsioni indicano  nel 2010 e nel 2011 una diminuzione media annua dello 0,5% del comparto termale tradizionale e un aumento di quello benessere fra il 2% ed i 3%. Lo sviluppo del benessere avverrà, dal 2012, ad un tasso compreso fra il 3% ed il 5% e  occorrerà verificare quanto sarà dovuto al benessere termale e quanto al di fuori delle terme.

San Giuliano Terme (PI): Il termalismo secondo l’assessoreultima modifica: 2010-10-20T15:40:56+02:00da minobezzi1
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