Grosseto: Re Nudo

 

Re Nudo

messa in scena di una favola sull’inganno

testo e regia di Alessandro Garzella

con Fabrizio Cassanelli , Irene Catuogno , Ivano Liberati, Francesca Mainetti, Chiara Pistoia , Francesca Pompeo , Marco Selmi , Anna Teotti

liberamente ispirato a “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen e a “ 1984” di George Orwell

foto di Andrea Bastogi

Re Nudo è una favola teatrale sulle patologie dei nostri tempi. Un popolo e un re sono imprigionati da un potere occulto nell’arena mediatica di un varietà fanta politico che, processando gli ideali del novecento, ne ridicolizza i valori, assunti a simboli delle perversioni sociali d’una umanità sempre più egoisticamente sola e paradossale.

Un popolo e un re sono imprigionati da un potere occulto nell’arena mediatica di un varietà fanta politico che, processando gli ideali del novecento, ne ridicolizza i valori, assunti a simboli delle perversioni sociali d’una umanità sempre più egoisticamente sola e paradossale.

Re Nudo cerca di essere un’opera di sovversione poetica, la raffigurazione di una civiltà in declino spirituale, sottoposta a un trattamento genetico di massa volto a condizionare gli immaginari, desertificare le emozioni, contrapponendo alle vecchie utopie fascinazioni nuove: la realtà percepita, la semplificazione del pensiero, la simulazione virtuale, le visuali dell’inganno.

La favola si ispira a “1984” di Orwell, a “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Andersen e ad alcune esperienze di vita particolarmente oppresse, accostando i frammenti di queste fonti per analogia, come fossero i numeri di un varietà che, vaneggiando sul potere dell’immaginazione, provoca domande per astrazioni e somiglianze, sollecitando similitudini, corrispondenze percettive che lasciano agli spettatori lo spazio della visione critica e il compito della composizione narrativa.

Un ruolo drammaturgico particolare è svolto dalla tecnologia che, seppur utilizzata nella forma più semplice possibile, qui rappresenta uno strumento d’assalto che oggi opprime la nostra vita quanto domani, forse,  potrà renderla più libera e saggia.

 rassegna stampa

“ (…) Lo stesso disperato vitalismo oppresso, stavolta dalla società dello spettacolo, sta in re Nudo – studio per la messa in scena di una favola sull’inganno: “A forza di esportare democrazia, siamo rimasti senza” sentenzia uno dei prigionieri dell’arena mediatica in cui chi governa esercita violenza, si assicura amnistia, indulto, condono ed esibisce in televisione sciocchezze – semplificandone inoltre il linguaggio – per impedire il pensiero. Qui, si deve resistere quindi al lavaggio del cervello (“imparo a memoria le parole, perché ci vengono portate via”).

Federico Raponi Liberazione

“Ispirato molto liberamente – più per suggestioni e lacerti che non per filologica adesione – a I vestiti nuovi dell’imperatore di H. C. Andersen e a 1984 di Orwell, il lavoro diretto da Garzella con la drammaturgia di Francesco Niccolini e le belle scene di Luigi Di Giorno, si rivela – potremmo dire – un Piscator al contrario, ossia virato al più cupo pessimismo. Se, infatti, colui che è considerato il “padre” del teatro politico premeva per mettere in scena le “umane sorti e progressive”, cantando con tutti i mezzi a sua disposizione la grande gloria rivoluzionaria comunista, qui si ritrova un rutilante gioco tecnologico, con una invasione di immagini proiettate su due grandi teli che delimitano lo spazio scenico. Immagini che evocano tutto il Novecento, da Mussolini a Ho Chi Min, da Kennedy a Hitler passando per tutti i momenti fondati della storia recente, dalla strategia della tensione a mani pulite.

In un sincretismo visivo così eccessivo e magmatico da risultare specchio del confuso e inesorabile bombardamento mediatico quotidiano. Insomma, se Erwin Piscator piegava la tecnologia a sua disposizione per mostrare la grandezza della lotta rivoluzionaria, qui il dominio delle immagini svela la poltiglia televisiva che tutto appiattisce e confonde. Lo spettacolo, allora, è un cabaret nero e espressionista, una danza davvero cupa, macabra, che misura l’annientamento e il servilismo di un popolo di fronte a un re inetto e muto. Procede per quadri, per stazioni esplicative di una “passione” in cui non si salva nessuno: intellettuali approfittatori compresi. Tutto è virato all’eccesso, alla sottolineatura grottesca, alla violenza che attanaglia e provoca. Affranti dal frastuono di questa realtà, sembra dire Garzella, gli ideali, i sogni, le utopie sono solo gag di una farsaccia senza senso. È un assalto, un tentativo di snidare lo spettatore mostrando, brechtianamente, la grande macchina tecnologica della Storia e il totale spaesamento dell’individuo. Seguirà rivoluzione? Ovviamente no: Piscator riposa in pace…” Andrea Porcheddu Delteatro.it

biglietto unico 5 euro

prevendita circuito box office

la sera dello spettacolo la biglietteria sarà aperta dalle 16 alle 21

Teatro degli Industri

via Mazzini 101/103 Grosseto

tel. 056421151

notiziedalivorno

Grosseto: Re Nudoultima modifica: 2010-10-31T10:24:07+01:00da minobezzi1
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