Arezzo: La Maraini e Caprarica

Un mese di dicembre davvero ricco di mille sorprese al Giardino delle Idee.
 
L’Auditorium del Museo d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo si veste a festa per accogliere due gradi scrittori del panorama nazionale.
 
Sabato 18 dicembre 2010 arriva “Un pomeriggio di Natale al Museo” assieme a DACIA MARAINI e ANTONIO CAPRARICA.
L’inizio è anticipato alle ore 16.00.
Ingresso come sempre gratuito
 
Figlia dello scrittore ed etnologo toscano di antiche origini ticinesi Fosco Maraini e della principessa siciliana e pittrice Topazia Alliata, appartenente all’antico casato degli Alliata di Salaparuta, Dacia Maraini è uno dei nomi più conosciuti della letteratura italiana. Nel 1962 riscuote il suo primo successo con il romanzo La vacanza. Seguono L’età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (1985, Premio Fregene), La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997) e la raccolta di racconti Buio (1999) con cui vince il Premio Strega.
Nel 2001 pubblica La nave per Kobe, in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura: laboratorio di analisi letture proposte conversazioni. Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2007 pubblica Il Gioco dell’Universo con il quale vince il Premio Cimitile nella sezione di narrativa. Nel 2008 pubblica Il treno dell’ultima notte.
Si è occupata molto di teatro; nel 1973 fonda a Roma il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero, tra cui Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
E’ stata a lungo compagna di Alberto Moravia con cui visse dal 1962 al 1978.
Il 18 novembre 2010, l’Università degli Studi di Foggia le ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Progettista e dirigente dei servizi educativi e formativi.
Il suo “La Seduzione dell’Altrove” (Rizzoli editore) sono articoli ma anche racconti, itinerari di viaggio. Ci portano dall’Africa nera delle savane, ma anche delle baraccopoli offuscate dai fumi della diossina, all’Europa dei vecchi e recenti Stati, all’Oriente che distrugge le sue radici, ai ricchi campus degli Stati Uniti, alle città del Sudamerica che conservano memorie di un passato prezioso.
Ci offrono acute analisi di società e culture filtrate talora dalle opinioni e dalle parole di scrittori che sanno fare conoscere l’anima del luogo al di là della maschera offerta al turista.
 
Antonio Caprarica è giornalista e scrittore postcomunista. Dopo la laurea in Filosofia con Lucio Colletti, ha iniziato la carriera giornalista all’Unità ed è stato in seguito condirettore di Paese Sera. Tra il 1988 e il 1993 è stato corrispondente del Tg1 dal Medio Oriente. Dal 1993 al 2006 è stato a capo dell’Ufficio di Corrispondenza della Rai prima a Mosca, poi a Londra e infine a Parigi. Dopo tre anni a Roma come direttore di Radio Uno e dei Giornali Radio Rai, è tornato a dirigere la sede Rai nella sua amata Londra. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato Dio ci salvi dagli inglesi!? (2006), Com’ è dolce Parigi!? (2007), Gli italiani la sanno lunga!? (2008), Papaveri & papere (2009), I Granduchi di Soldonia (2009) e il romanzo, scritto con Giorgio Rossi, La ragazza dei passi perduti (1986 e 2006). Vincitore di numerosi premi tra i più prestigiosi (Gaeta per la letteratura di viaggio, Ischia, Fregene, Tigullio, Frajese, Barocco, Val di Sole), collabora con vari quotidiani e periodici.
“C’era una volta in Italia” è il suo nuovo romanza pubblicato nell’ottore 2010 da Sperling & Kupfer. Un lungo il viaggio lungo lo stivale nell’anno 1861: nobildonne che passano dai salotti agli ospedali da campo; uomini “di penna e d’azione” che lasciano gli studi e imbracciano i fucili e ragazze che si uniscono ai garibaldini. Il cronista raccoglie le loro vicende e le registra con la consueta vivacità, per comporre un quadro completo e veritiero dell’Italia nei suoi primissimi mesi di vita. Un racconto utile oggi che l’Italia compie centocinquant’anni, ma non ha più troppe certezze sui suoi prossimi compleanni.
Torino, 18 febbraio 1861: la città piemontese è invasa da una folla variopinta: signori in marsina, militari, giornalisti, curiosi accorsi per assistere al battesimo del Regno d’Italia. Ad applaudire il discorso scritto da Cavour e pronunciato da Vittorio Emanuele II ci sono  seicentocinquanta fra deputati e senatori, tra i quali Manzoni, Verdi, d’Azeglio e Garibaldi. Come nasce l’Italia?
E qual è il suo volto mentre si affaccia sulla scena della Storia?
Spinto da queste curiosità, l’inviato speciale Caprarica si sposta lungo lo stivale.
 
A condurre e moderare gli incontri come sempre le giornaliste Antonella di Tommaso e Dory d’Anzeo, assieme al bravo e simpatico attore/giornalista Francesco Maria Rossi.
 
A tutto il pubblico presente sarà donato un gadget natalizio realizzato dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Arezzo in collaborazione con l’associazione La Fabbrica delle Idee.
A conclusione un aperitivo/buffet per festeggiare assieme agli autori, che saranno disponibili per autografare le copie dei libri, l’imminente Natale.
 
INFO: 0575 409050 E.mail: contatti@lafabbricadelleidee@gmail.com

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Arezzo: La Maraini e Capraricaultima modifica: 2010-12-15T10:16:41+01:00da minobezzi1
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