Lucca: Lungo la scia di un’elica

Presentazione della mostra

Sono tante le suggestioni racchiuse “Lungo la scia di un’elica”, la mostra sulla migrazione di ieri e di oggi organizzata dalla Provincia di Lucca e dalla Fondazione Paolo Cresci sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e allestita a Palazzo Ducale dal 5 febbraio al 1 maggio 2011 (ingresso libero). L’evento – con il patrocinio  del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la collaborazione del Comune di Forte dei Marmi, il Museo della Satira e della Caricatura, il Comitato per il Premio Satira Politica e il Museo Etnografico provinciale “don Luigi Pellegrini” di San Pellegrino in Alpe – è stato presentato questa mattina da Stefano Baccelli, presidente della Provincia di Lucca, Umberto Buratti, Sindaco del Comune di Forte dei Marmi, e dai curatori Pietro Luigi Biagioni (già direttore della Fondazione e del Museo Paolo Cresci per la storia dell’Emigrazione Italiana) e Alessandro Sesti, scenografo, grafico e vignettista.

Il tema, “Lungo la scia di un’elica”, ha le sue ragioni nella storia di un viaggio che, coinvolgendo nuovi popoli e vecchie nazioni e ponendo l’accento sulle problematiche dell’integrazione razziale e sulla trasformazione della nostra realtà sociale in multietnica e globale, dà esperienza al visitatore delle generazioni che dal 1871 ad oggi, piegate dalla miseria e forti di speranza, hanno cercato altrove la loro dignità.

In mostra documenti di archivio, fotografie, manifesti, campagne pubblicitarie e vignette di ieri e di oggi, molte inedite e firmate da grandi come Altan, Staino e Vauro per raccontare pagine importanti della storia d’Italia.

Il percorso espositivo (scenografia, istallazioni fotografiche, video, musiche, satira) è concepito per sollecitare la partecipazione emozionale: 14 sezioni ricavate in un imponente allestimento spettacolare trasformano la Sala Staffieri e in Galleria Ammannati.

La ricostruzione scenografica degli ambienti, così come le musiche appositamente composte da Gianmarco Caselli, immergono subito il visitatore nella profonda miseria, in uno spazio claustrofobico e buio in cui sono esposte immagini fotografiche che raccontano le condizioni estreme di sopravvivenza.

Sta infatti nella miseria il coraggio di partire e rischiare: ci sono, perciò, i fagotti – i bagagli autentici della collezione del Museo Paolo Cresci – gli abbracci laceranti, gli scatti all’imbarco, e, insieme, vignette dissacranti e razziste della stampa di inizio Novecento.

Prima di giungere a Ellis Island, approdo ambito degli emigrati di più di un secolo fa, c’è da sopravvivere a un viaggio fatto di umiliazioni, di condizioni igieniche e sanitarie pessime. Quando poi arriva “Finalmente la Merica” ci sono immagini e documenti di chi ce l’ha fatta e di chi non ce la farà mai. E’ poi da qui che si è letteralmente investiti, con un’installazione di Sesti, da una folla di sagome di uomini, donne, vecchi e bambini di tutte le razze: sono gli esseri umani che ti chiedono di guardare, di trovare pietà e tolleranza per le carrette del mare, i gommoni, lo sbarco a Lampedusa, i clandestini.

Si termina il percorso con le vignette appartenenti al Museo della Satira di Forte dei Marmi (molte inedite, altre famosissime) realizzate da Altan, Staino e Vauro; mentre gigantografie di Eugenio Gherardo Angiolini e Stefano Morelli illustrano le storie attuali e maxi pannelli mettono nero su bianco i grandi numeri dell’emigrazione e dell’immigrazione italiana raccolti dall’Osservatorio del Servizio Sociale dell’amministrazione provinciale.

Tra gli altri ci sono anche Allegra, Biani, Bozzetto Contemori, De Angelis, Fabbri, Franzaroli, Giannelli, Maramotti, Migneco & Amlo, Minoggio, Origone, Scalia.

Segue poi una rassegna cinematografica dedicata alla migrazione: Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, My name is Tanino di Paolo Virzì, Nuovomondo di Emanuele Crialese, Gli indesiderabili di Pasquale Scimeca, Good morning Babilonia di Paolo e Vittorio Taviani, The Italian, film muto del 1915, primo lungometraggio sull’emigrazione italiana nel Nord America e The immigrant, film di Charlie Chaplin del 1917. L’Associazione Vi(s)ta Nova, infatti, in collaborazione con il Circolo del Cinema di Lucca e il Cineforum Ezechiele 25,17 organizzerà a marzo e ad aprile un ciclo di proiezioni tematiche e di eventi con la presenza di personalità del mondo dello spettacolo e di esperti del settore.

Il catalogo è edito dalla Fondazione Paolo Cresci, a cura di Maria Rosaria Ostuni e Pietro Luigi Biagioni; progettazione grafica di Alessandro Sesti. In vendita presso il book shop della mostra e nella sede del Museo, in via Vittorio Emanuele 3.

Info: www.fondazionepaolocresci.it

loschermo

Lucca: Lungo la scia di un’elicaultima modifica: 2011-01-29T10:14:11+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo