Firenze: Amedeo Lanci

 


Si è spento a 67 anni il maestro di origini abruzzesi, fiorentino d’adozione

Io sono come il Sole. Quando non mi vedete, sono da un’altra parte.” Così si definiva, in un autoritratto poetico, il pittore Amedeo Lanci, scomparso domenica scorsa dopo aver lottato per oltre un mese contro le conseguenze di un aneurisma all’aorta che l’aveva colpito il 21 dicembre. Aveva 67 anni. L’ultimo saluto si è svolto ieri nella chiesa di Ss. Annunziata a Firenze.

L’Accademia di Belle Arti. L’amicizia con Alberto Magnelli e Marc Chagall

Abruzzese di nascita ma fiorentino d’adozione da molti anni, Amedeo Lanci è stato un importante pittore e incisore, docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Da ragazzo, per studiare, passa molte ore sopra un ulivo dietro la casa natale. Dopo la perdita del padre emigra in Germania e per tre anni lavora come manovale in fabbrica; rientrato in patria, si dedica a una produzione artistica legata ai temi della vita e alle riflessioni critiche sul suo tempo. Inizia ad esporre nel 1967.
Durante gli studi per la tesi su Van Gogh si incontra con Alberto Magnelli e Marc Chagall; nota la grande amicizia che hanno fra di loro, pur essendo pittori differenti, e viene colpito dal loro semplice linguaggio pittorico. Mentre molti artisti sottostanno alla teoria di Argan,“la morte dell’arte e dell’artista”, Lanci reagisce temerariamente e caparbiamente, continuando a dipingere “senza timore” come scriveva Tommaso Paloscia su La Nazione. In quegli anni a Roma gli viene assegnato il “Premio Berlinguer ” e una sua opera è presente nel Museo-Sacrario a Sant’Anna di Stazzema, inaugurato dal Presidente Pertini.

Venezia e le prime mostre nelle grandi cit

Amedeo Lanci, Giganti sempre

Con gli amici si vanta dicendo di essere pittore-pittore. Ha un carattere schivo e scontroso, difficilmente riesce a terminare un discorso con calma; la foga e la passione certe volte lo fanno apparire quasi scostante. Dopo gli anni ’60, incontra Marchiori nel Casone di Scano Boa; risalgono a quegli anni le molte mostre nei piccoli paesi veneti. Negli anni Ottanta frequenta il bar-ristorante Ai Pirati, Punta San Giuliano davanti a Venezia, ritrovo di artisti e naviganti; qui si “innamora” dell’odore dei colori e delle acque veneziane, e inizia ad esporre nelle grandi città a partire dal Palazzo Ducale di Venezia.

Firenze e le “Giubbe Rosse”. Il grande affresco in Piazza Leopoldo

Nel 1991 inizia a frequentare lo storico caffè letterario Giubbe Rosse a Firenze, dove incontra artisti e personalità di ogni genere: Mario Monicelli, Pietro Cascella, Primo Conti, Venturino Venturi, Gino Bartali e tanti altri. Negli stessi anni inaugura mostre al Museo Gorodă di Khabarowsk (URSS), alla Maison du Migrant di Reims, al Jacovit Convention Center di New York, al Salon Ericsson di Buenos Aires, alla Galleria La Nuova Albertina di Torino, al Palazzo Pontano di Napoli, al Palazzo delle Prigioni di Venezia,… I critici d’arte Liletta Fornasari, Lodovico Gierut, Nicola Micieli, Milena Milani, Tommaso Paloscia, Giandomenico Semeraro, Stefano De Rosa e Alberto Severi parlano delle sue pitture ed incisioni.
Nel 1996 Lanci realizza un grande affresco nel grattacielo di Firenze in Piazza Leopoldo, dal titolo “I musici”. Nel 1997 dipinge il III° Palio della costa etrusca a San Vincenzo. Negli stessi anni partecipa alla Biennale Nazionale della Grafica Italiana a Mirano; al Pecci di Prato presenta il volume sulle sue Incisioni, espone poi al Museum of Contemporary Art di Florinas, Grecia, alla Turmschulhaus di Backnang, Germania.

Dal gruppo Arte Sentimentale alla collaborazione con Chille de la balanza

Amedeo Lanci, La grande stella

Nel 2000 partecipa a più mostre, dando il via al gruppo Arte Sentimentale. Esegue performance sia in Italia che all’estero. La notte dell’11 settembre del 2002 inizia la collaborazione con Chille de la balanza, a San Salvi e non solo: la Trilogia della vita (Kamikaze, Macerie e Paure), il progetto Pasolini (Il canto del sangue, Pier Paolo Pasolini… me ne vado) e la Libera Repubblica delle Arti – il Salvino portano il segno inconfondibile della sua Arte e della sua vitalità prorompente. Per i Chille disegna due diverse versioni della moneta dell’Arte e della Follia, il Salvino, appunto.
Video di questi progetti, inclusa la realizzazione della più grande xilografia mai realizzata al mondo, hanno una vasta eco, con presenze alla Biennale di Venezia nella sezione teatro e spettacolo, e a Florens 2010.

Le mostre all’estero. L’ultima esposizione postuma nel natio Abruzzo

Lanci è instancabile in questi ultimi anni: è in Cina per una importante mostra personale di pittura, poi al Museo del Castello Svevo di Barletta e di lì a poco al Museo Marino Marini di Firenze. Invade Adria con i suoi amici del gruppo Arte Sentimentale, espone al Museo Sharjah, United Arab Emirates, al Museo Diocesano di Chioggia, al Palazzo Pretorio di Certaldo; 95 suoi quadri sono al Ponte Diocleziano di Lanciano; nascono le importante personali “Il luparo”, “La musica mai vista” e insieme ai tanti giovani che in Lanci vedono il Maestro che offre guida appassionata ed opportunità reali, l’esposizione “I fantasmi di Scano Boa” a Porto Tolle. La morte coglie Lanci mentre è intensamente al lavoro per una esposizione – purtroppo incompiuta – che lo riporterà in Abruzzo nel prossimo autunno con centinaia di straordinarie tele realizzate per quest’occasione.

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Firenze: Amedeo Lanciultima modifica: 2011-02-04T12:19:00+01:00da minobezzi1
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