Firenze: Il Cenacolo del Pescatore

Roberta Perna per l’acquabuona 

 

Trovare il profumo ed il sapore di mare in una città di terra e fiume come Firenze non è stata sempre cosa facile, ma finalmente sembra che il vento sia cambiato, illuminando all’orizzonte un nuovo ristorante – che poi così nuovo non è –: il Cenacolo del Pescatore. Finalmente si è spogliato dei panni indossati dal 2006 di club e, grazie ad una nuova licenza, ha spalancato le sue porte entrando a pieno titolo ed a testa alta nel mondo della grande ristorazione. Eh sì, perché purtroppo l’essere club lo aveva penalizzato, snobbato dalle guide – che prendono in esame solo i ristoranti – e guardato un po’ di sbieco dalla persone che ancora oggi, dinanzi a questa parola so english storcono il naso, associando al titolo l’idea di “privato, snob e difficilmente accessibile”.

Alla guida del Cenacolo, grazie ad un divertente gioco di parole, specchio dello spirito goliardico del proprietario, Daniele Pescatore, uomo tosto del sud, chef creativo che, armato di tanta pazienza e baciato da un’innata attitudine a mestoli, fuochi, pentole e coltelli sta riuscendo, dopo anni di ricerca, sperimentazione e duro lavoro, a far parlare tanto di sé! Perchè ebbene sì, finalmente anche Firenze ha deciso di rifarsi il trucco, attratta sempre più da una ristorazione giovane, innovativa e fascinosa dove Daniele è riuscito, caparbiamente ed intelligentemente, a ritagliarsi il suo spazio a colpi – potremmo dire – di polpo e baccalà.

Al Cenacolo, infatti, è proprio il pesce il protagonista indiscusso della scena che piace e stupisce grazie a quel matrimonio perfetto tra creatività ed origini campane. Il menu offre due tipi di interpretazione: da una parte la rivisitazione di piatti tipici della cucina mediterranea, dall’altra ricette innovative ottenute però sempre attraverso metodi di cottura classici ed ingredienti tipici del territorio. Nel Percorso Mediterraneo, ci imbattiamo nella Consistenza di Baccalà e la sua maionese che stupisce chi gode della dolce attesa delle reazioni: scivola in bocca ed è subito evidente il sapore del mare, la freschezza delle uova e la piacevole untuosità data dall’olio. Un consiglio? Attendere prego!!! Perchè passato qualche tempo – trenta secondi, forse un minuto – arriva l’arancia, un gusto delicato ma penetrante che pulisce la bocca lasciando il desiderio di un altro boccone.

Si prosegue con l’Interpretazione di polpo e patate, che conferma l’amore di Daniele per questa bestiola dai lunghi tentacoli, simbolo della cucina partenopea di più antica tradizione. I Paccheri di Gragnano al Granchio sono un’altra chicca, seguiti dal Branzino al Barolo su Purea di Patate e Finocchi. Nel Percorso Contemporaneo, invece, intriga particolarmente l’Astice gratinato, zabaglione al marsala su radicchio trevisano. Attenzione anche ai vegetariani o a chi ha poca confidenza con il pesce attraverso piatti come la Crema di patate e caldarroste o la Lasagnetta vegetariana, fonduta di porri e zafferano. Tra i secondi che stuzziccano più la fantasia le Cappesante con Fois-Gras al caramello su purea di cavolfiori. I prezzi sono abbordabili, sintomo di chi sa che non è più il momento di vacche grasse: con 45 euro si possono assaggiare tre pietanze, mentre con 60 euro cinque. Alla carta i piatti si aggirano tra i 16 ed i 20 euro. La proposta dei vini è in netto miglioramento, grazie all’arrivo del nuovo addetto alla cantina Emanuele Lembo, giovane sommelier con grande esperienza alle spalle.

Una piccola cantinetta all’interno del locale, ma separata dall’ala principale, può essere prenotata per gruppi di massimo otto persone alla ricerca di intimità. Al Cenacolo del Pescatore è anche galleria d’arte, con istallazioni itineranti di artisti contemporanei. Dedicata a chi proprio non sa resistere a la “bionda”, la zona fumatori è un’ottima idea per rendere perfetta questa salina avventura anche ai più viziosi.

Firenze: Il Cenacolo del Pescatoreultima modifica: 2011-02-17T15:05:46+01:00da minobezzi1
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