Livorno: Ecco cos’è l’agrimafia

 

Dodici milioni di prodotto interno lordo (Pil) evaso, che salgono a 62 calcolando la falsificazione dei prodotti a marchio italiano. Questo l’impatto economico che le cosiddette agromafie hanno per l’economia nazionale. Un peso che assume un valore ancora superiore se si considerano i rischi per la salute di prodotti che escono dal circuito della legalità e che vengono poi venduti soprattutto nei supermercati di proprietà mafiosa.

 

Questi ed altri dati sono contenuti nel primo rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, preparato da Eurispes per Coldiretti. Il volume, 280 pagine di statistiche e ricostruzioni storiche, è stato presentato in Camera di Commercio alla presenza del presidente Eurispes Gian Maria Fara e del dirigente di Coldiretti Stefano Masini. I lavori sono stati aperti dal presidente locale dell’associazione, Simone Ferri Graziani, il quale ha introdotto il tema di fronte alle numerose autorità: prefetto, presidente della provincia, procuratore della repubblica e le autorità militari.

Nel corso del convegno è stato spiegato come le agromafie operino su due livelli. Il primo è quello della leva finanziaria, tramite le casse rurali e le società apposite per l’erogazione del credito. Il secondo, parallelo, è quello costituito dal complesso della logistica e dei trasporti che spesso culmina con lo smercio in catene di supermercati di proprietà della mafia. Ma, la presenza della criminalità nel settore non avviene solo con il controllo economico e dei mezzi, ma anche tramite vere e proprie truffe. Un esempio a quest’ultimo riguardo viene dai redditizi pomodorini di pachino. Le forze dell’ordine, in prima linea grazie ai Nas e alla Guardia di Finanza, hanno bloccato un traffico di pomodori di produzione nordafricana che venivano scaricati dai container e poi trasportati in un campo vicino alla nota località siciliana per essere poi rivenduti come “originali”.

Il marchio “Made in Italy”, si sa, aumenta le vendite e i margini dei prodotti alimentari; motivo per cui molte aziende straniere si accordano con produttori locali compiacenti vendendo prodotti talvolta scadenti (ad esempio vino australiano o prosciutti europei) che dopo l’etichetattura diventano spesso prodotti di alta qualità. Se non sempre si tratta di una vera e propria truffa, in moltissimi casi si tratta di un modo d’operare ambiguo, che trae in inganno il consumatore inconsapevole.

Per un approfondimento è possibile consultare il sito dell’Eurispes  cliccando su  questo indirizzo

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Livorno: Ecco cos’è l’agrimafiaultima modifica: 2011-09-11T16:05:48+02:00da minobezzi1
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