Lucca: Luis Sepùlveda

VIRGINIA TORRIANI per loschermo

Domani pomeriggio alle 18 presso la Chiesa di San Cristoforo incontro con un ospite d’eccezione. Lo scrittore e regista cileno Luis Sepúlveda, assieme alla sua traduttrice Ilide Carmignani, presenterà infatti al pubblico il suo nuovo libro “Ultime notizie dal Sud”. L’evento è stato organizzato e promosso dalla libreria lucchese Ubik in collaborazione con l’Apt – Provincia di Lucca.

Sepúlveda ha firmato diversi romanzi, tra i quali molti diventati dei veri e propri bestseller e capolavori della letteratura contemporanea. Ricordando solo quelli più noti “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, “Il mondo alla fine del mondo”, ”Diario di un killer sentimentale”, “Incontro d’amore in un paese di guerra”…

Ma ciò che fa di Sepúlveda un personaggio fondamentale del Novecento, oltre al suo contributo artistico, risiede nella sua stessa natura di uomo e nella vita che ha vissuto: protagonista politico, testimonianza di tutte le battaglie contro i regimi e le dittature che hanno flagellato l’America Latina, esempio di coerenza e fedeltà agli ideali democratici e di eguaglianza sociale.

Luis nacque infatti sotto un’emblematica stella: venne alla luce il 4 ottobre 1949 in una camera d’albergo di Ovalle, mentre i suoi genitori fuggivano a seguito di una denuncia per motivi politici, ripetendo un destino che già aveva segnato la vita dei nonni paterni, degli anarchici andalusi, che anni prima si erano rifugiati in America latina per la stessa ragione.

Ed è sotto lo stesso segno che si svolgerà gran parte dell’intensa vita di Luis.

Dopo un’infanzia vissuta a Valparaíso, in Cile, con il nonno paterno e con uno zio che gli trasmettono l’amore per i romanzi d’avventura, si manifesta in lui la vocazione letteraria, che darà vita ai primi racconti e poesie, scritti per il giornalino della scuola.

Appena quindicenne Luis si iscrive alla Gioventù comunista. Dopo due anni diviene redattore del quotidiano Clarìn, per passare poco tempo dopo alla radio.

Il primo vero riconoscimento letterario lo ottiene nel 1969 con il libro di racconti “Crònicas de Pedro Nadie”, che gli valse il Premio Casa se las Americas.

Luis si trasferisce poi in Russia, grazie a una borsa di studio per frequentare l’Università Lomonosov di Mosca. Ma il soggiorno non durerà che pochi mesi. Secondo la versione ufficiale venne infatti espulso per “atteggiamenti contrari alla morale proletaria“, a causa dei contatti con alcuni dissidenti.  Un’altra teoria sostiene invece che il motivo dell’allontanamento forzato debba essere ricercato nella relazione che egli avrebbe intrattenuto con una professoressa, la moglie cioè del direttore dell’Istituto ricerche marxiste.

Dopo il ritorno in Cile abbandonò la casa paterna per contrasti con il padre e, al contempo, venne espulso anche dalla Gioventù comunista.

Luis si trasferisce quindi in Bolivia, dove per un periodo militò tra le linee dell’Ejército de Liberaciòn Nacional.

Dopo questa esperienza lo scrittore rientra in Cile e consegue il diploma di regista teatrale – continuando nel mentre a scrivere racconti -, quindi realizza diversi allestimenti teatrali e radiofonici, oltre a dedicarsi, in qualità di responsabile, al funzionamento di una cooperativa agricola.

Nello stesso periodo entra anche a far parte del partito socialista e della guardia personale  e della guardia personale del Presidente cileno Salvador Allende.

A seguito del colpo di stato militare di Augusto Pinochet, Luis Sepúlveda viene arrestato e torturato, restando in carcere per sette mesi. Solo grazie alle pressioni diAmnesty International viene scarcerato. Ma non per questa tragica esperienza viene meno alle sue ideologie e quindi ricomincia a fare teatro ispirato alle sue convinzioni politiche.

Il perdurare su certe posizioni gli costa un secondo arresto e una condanna all’ergastolo che, poi, sempre grazie all’intercessione dell’organizzazione multinazionale, viene commutata nella pena di otto anni d’esilio.

Nel 1977 Luis lascia il quindi il Cile per recarsi in Svezia, dove avrebbe dovuto insegnare lo spagnolo, ma al primo scalo, a Buenos Aires, scappa con l’intenzione di recarsi in Uruguay.

Molti dei suoi amici argentini e uruguani erano però in prigione o erano stati uccisi dai governi dittatoriali di quei paesi, perciò si diresse prima verso il Brasile, a San Paolo, e poi in Paraguay, paese che fu costretto di nuovo a lasciare per problemi con il regime locale.

Si stabilì infine a Quito, in Ecuador, ospite del suo amico Jorge Enrique Adoum.

Qui riprende a fare teatro e inizia a far parte di una spedizione dell’Unesco dedicata allo studio dell’impatto della civiltà sugli indios Shuar, con cui visse a stretto contatto per sette mesi. Grazie a questa esperienza lo scrittore arrivò a capire i motivi per i quali i principi del marxismo-leninismo che aveva studiato non erano applicabili all’America Latina, in quanto abitata per la maggior parte da popolazioni rurali dipendenti dall’ambiente naturale.

Nel 1979 raggiunse le Brigate Internazionali Simon Bolivar che stavano combattendo in Nicaragua. Dopo la vittoria nella rivoluzione iniziò a lavorare come giornalista e l’anno successivo si trasferì in Europa.

Si stabilì prima ad Amburgo, per assecondare la sua ammirazione nei confronti della letteratura tedesca, avendo imparato la lingua in carcere. Lì lavorò come giornalista facendo molti viaggi tra Sud America e Africa.

Nel 1982 venne in contatto con l’organizzazione ecologista Greenpeace e lavorò fino al 1987 come membro di equipaggio su una delle loro navi; successivamente agì come coordinatore tra i vari settori dell’organizzazione.

Dal 1996 Luis vive a Gijon, in Spagna.

Lucca: Luis Sepùlvedaultima modifica: 2011-12-13T09:36:14+01:00da minobezzi1
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