Lucca: Enrico Lorenzetti



Lo scorso 11 gennaio è scomparso Enrico Lorenzetti, dirigente della Regione Toscana alla Presidenza della Giunta e dal 1979 al Dipartimento Istruzione e Cultura. Responsabile per le Istituzioni culturali e poi delle attività teatrali e musicali, coordinò in particolare la preparazione e l’organizzazione di convegni internazionali.

In campo teatrale fu presidente per lunghi anni del Centro Teatrale L’Affratellamento. Studioso del Novecento toscano e di ubanistica, ha pubblicato scritti su Moses Levy e Viani, su Luigi Salvatori e Ceccardo Roccatagliata, dedicandosi particolarmente a ricerche su Ungaretti ed Enrico Pea, del quale ha curato, dopo la riedizione di Vita in Egitto (Firenze 1995), le raccolte degli elzeviri (Viareggio 1997), dei racconti dispersi (Pisa 2003) e infine, in occasione del 50° della morte, la riedizione de Il romanzo di Moscardino (Roma 2009). Figlio del restauratore Leone Lorenzetti, Enrico Lorenzetti era nipote di Enrico Pea della cui memoria storica fu cultode e ultimo testimone. Lorenzetti è stato inoltre componente del Consiglio Direttivo di Italia Nostra Lucca fino al 2010.

In una nota diffusa alla stampa il presidente di Italia Nostra Roberto Mannocci lo ricorda così “Lorenzetti incarnava in modo perfetto la figura dello studioso appassionato ad approfondire personaggi, fatti e cose della sua terra lucchese. Lorenzetti era studioso colto e profondamente laico da sempre, ,ma lo era divenuto a tempo pieno dopo il raggiungimento della pensione. Cultura, storia e letteratura (era nipote di Enrico Pea), territorio, arte e trasformazioni urbane soprattutto del ‘900 … questi erano i campi dei suoi studi che hanno portato alla stampa di diversi saggi, tra i quali ci piace ricordare “Monumentalità ed Opere del Regime” inserito nel volume “Lucca tra ‘800 e ‘900” edito da Italia Nostra Lucca nel Dicembre 2008 e il saggio “Lucca Fuori e Lucca Dentro” (in “Documenti e Studi”, Rivista dell’Istituto Storico della Resistenza, Lucca Dicembre 2009), nel quale cerca di comporre una prima storia dell’urbanistica lucchese, e in particolare del ‘900, fino alla disarmante cronaca contemporanea”.

Italia Nostra intende ricordarne sia la figura che l’opera di ricerca e l’impegno (in gran parte accumulati in un ricco archivio ancora sconosciuto) allegando in calce la nota storica da lui appositamente elaborata sulla nascita del “Parco della Rimembranza di Piazzale Verdi “ e offerta a Italia Nostra a supporto della battaglia contro la distruzione di questo patrimonio storico.

Per il Parco della Rimembranza ai Caduti della Guerra 1915-1918 del Comune di Lucca in Piazzale Verdi

di Enrico Lorenzetti

Fin dal 1922 si discuteva sulla stampa cittadina circa l’opportunità di una risistemazione di tutta l’area del Piazzale Verdi, un tempo detto del Marchese.1 Frattanto, ancor prima del 1923, il Comune di Lucca aveva deciso di istituire un Parco della Rimembranza per i Caduti lucchesi nella Guerra 1915-1918, e si era orientato a progettarlo nella frazione di Mutigliano. Tuttavia, tra il febbraio e il marzo 1923, si manifestarono forti contrarietà su tale proposito, cioè sul fatto che il Parco della Rimembranza per i Caduti di Lucca dovesse finire a Mutigliano. Iniziarono pertanto nuove trattative fra il Comune e le Associazioni Patriottiche per individuare una diversa localizzazione del Parco.2

La nuova destinazione venne rapidamente decisa: per il Parco della Rimembranza di Lucca fu appunto scelto il Prato del Marchese, ossia l’attuale Piazzale Verdi. E non si perse altro tempo, ché i lavori iniziarono subito, ed erano in corso già a fine marzo del 1923. Era stato inoltre prestabilito che al Centro del Parco dovesse sorgere un Faro monumentale. Si sarebbe inoltre dovuto abbattere l’edificio del Brefotrofio, cosa del resto da tempo decisa, e si sarebbe anche dovuto demolire “il fabbricato della Cavallerizza che guasta la veduta delle Mura”. 3

Con l’inizio dei lavori, si era pure avviata, con appassionati e pubblici appelli alla popolazione, la raccolta delle oblazioni e delle sottoscrizioni fra tutti i cittadini del Comune, per costituire i fondi necessari alla costruzione e all’innalzamento delFaro. Ma non si interruppero, nel contempo, nemmeno i lavori e gli apprestamenti per l‘altro Parco, quello della Rimembranza a Mutigliano, che infatti proseguirono fino alla contestuale e solenne inaugurazione di entrambi, il Parco del Piazzale Verdi e quello di Mutigliano, inaugurazioni che avvennero lo stesso giorno, di mattina e al pomeriggio del 4 giugno 1924.4

Nell’occasione dell’inaugurazione del Parco della Rimembranza sul Piazzale Verdi, fu pure presentato il bozzetto del Faro Monumentale, di cui si pose la prima pietra, e chesi sarebbe innalzato al centro del Giardino del ricordo. Ne fu pubblicata anche la Foto nel Supplemento speciale al N. 64 del settimanale lucchese «L’Intrepido», uscito l’8 giugno 1924. Veniva dunque subito mostrata l’opera dello scultore Francesco Petroni, attraverso un suo Bozzetto del Faro, che era definito Monumentale, e che sarebbe stato “costruito con pietra di Matraia e avrà le decorazioni in bronzo. / La pietra sarà un masso del Carso, che verrà posto in modo da rimanere sempre visibile”.5

Se fu così rapido l’apprestamento del Parco delle Rimembranza di Lucca con la posa della prima pietra del Faro, non lo fu altrettanto la sua costruzione ed erezione. La sottoscrizione per la raccolta dei fondi la cui previsione di spesa era intanto cresciuta, proseguiva infatti con lentezza e durò vario tempo. Si scrisse anche che “per l’erezione del Faro nel Parco della Rimembranza “ erano avvenute “cose che non dovrebbero succedere”, dal momento che “persone facoltose hanno fatto dichiarazioni offensive per chi aveva dato un obolo modesto”.6

Ma alla fine la costruzione fu possibile, soprattutto mercé il sostanzioso contributo del mecenate lucchese Comm. Carlo Barsotti, proprietario e Direttore, fra l’altro, in New York, del diffuso giornale «Progresso Italo-Americano», il quale già aveva finanziato a totale suo carico, a partire dal 1924, i lavori per il traforo del Monte di San Giuliano, onde realizzare l’auspicata nuova Galleria di Santa Maria del Giudice che, inaugurata poco dopo la sua morte, avrebbe finalmente collegato direttamente Lucca a Pisa(7).7 Ed oltre a questo, prima della sua morte, il Grand’uff. Barsotti, rientrato a Lucca dagli U.S.A., aveva donato al Comune, ed al Comitato delle Associazioni Patriottiche, il marmo delle sue cave di San Giuliano, servito per la costruzione del Faro in memoria dei Caduti lucchesi .8

Il Faro finalmente eretto, elevato su di basamento quadrato, e con il masso del Carso “sempre visibile” disposto dinanzi sul piano terra, a fianco del lato recante l’Epigrafe dedicatoria, fu inaugurato per la Festa della Vittoria, il 4 Novembre 1928. E così veniva anche commentato l’evento: 9.

(…) Il Faro è opera dello Scultore Petroni [Lucca, 1877-1960] che ha prestato gratuitamente la sua opera ed in parte ha diretto pure i lavori; il marmo che ha servito per il basamento dell’opera è stato offerto gratuitamente dal parroco Don Mirti, per conto del compianto sign. Barsotti di S. Maria del Giudice (…)”.

Ma vi furono anche altri contributi: – “Lo sportello in bronzo del Faro, pregevolissima opera anch’essa dello scultore Petroni, è stato fuso gratuitamente dalla Fonderia Casentini e Lera, e tutti i lavori in ferro del Faro (lanternaio) e i meravigliosi dell’ara del Carso, lavori eseguiti con vera finezza d’arte, furono eseguiti dal bravo scolaro Rossi [Antonio] della Scuola Industriale lucchese, sotto la direzione del prof. Minghi, che volle donare materiale ed opera gratuita a nome della Scuola dimostrando così le sue alte doti di patriottismo e di fede.”

Fra gli altri cooperatori figuravano anche la Vetreria Matteucci di Porta Elisa, e laDitta Lombardi che aveva eseguito il Pennone per la Bandiera che sorgeva nel Parco.

Lucca, 1° maggio 2010 Enrico Lorenzetti

N. B. – Per recenti notizie sullo scultore Francesco Petroni (Lucca, 1877-1960), la cui tomba nel Cimitero Urbano di Lucca è stata restaurata nel 2009 per conto dei Lions Club – Lucca Host, si veda: A. Nave, Per Francesco Petroni scultore lucchese, in «Rivista di Archeologia Storia, Costume», a. XXVI, nn. 2-4 / 2003, (Tipogr. Matteoni) Lucca 2003, pp. 189-204 ill. b.n.; ed una Scheda Biografica in«La Collezione dellaFondazione Cassa di Risparmio di Lucca», Lucca 2008, pp. 65 e 73.

E. L.

1 – Cfr. – La sistemazione del Piazzale Verdi già del Marchese, Il Serchio, Lucca, 17. V. 1922.

2 – Cfr. – Il Parco della Rimembranza nel Comune di Lucca, L’Intrepido, a. IV, n. 6, Lucca, 11. II. 1923, pag. 2; ed anche: Perché il Parco della Rimembranza per i caduti di Lucca deve andare a Mutigliano?, L’Intrepido, a. IV, n. 9, Lucca, 4. III. 1923, p. 2.

3 – Il Parco della Rimembranza, L’Intrepido, a. IV, n. 12, Lucca, 25. III. 1923, p. 2.

4 – L’inaugurazione del Parco della Rimembranza, L’Intrepido, a. V, n. 63, Lucca, 8. VI. 1924.

5 – Quest’oggi Lucca celebrerà i suoi Caduti per la Patria inaugurando alla presenza dell’Eroe di Buccali il Parco della Rimembranza / I Giardini ricordo, L’Intrepido, a, V, n. 64, Lucca, 8. VI. 18924, p. 3.

6 – Cfr., Il Faro Monumentale per i Caduti, Il Popolo Toscano, 11. X. 1928, Cronaca della Città e della Provincia di Lucca.

7 – Cfr., Caras, La Galleria S. M. del Giudice–Bagni di S. Giuliano, L’Intrepido, a. VI, Lucca, 2. X. 1925, cronaca cittadina.

8 – Cfr., Nobile e cospicua offerta per il Faro da erigersi nel Parco della rimembranza, Il Popolo Toscano, 29. III. 1928, Cronaca della Città e della Provincia di Lucca.

9 – Cfr., Il faro a ricordo dei Caduti in Guerra (…) – La lampada votiva ai caduti del Rione di Pelleria, Il Popolo Toscano, 3. XI. 1928, p. 5.

Lucca: Enrico Lorenzettiultima modifica: 2012-02-10T10:15:12+01:00da minobezzi1
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