Carmignanao (PO): La Regina? Villa di Capezzana 1931

Mariella Morosi

 

“Life of wine”, ovvero la vita del vino, oppure, con libera interpretazione, il vino che vive. Questo è un evento speciale, giunto alla seconda edizione, dedicato a grandi etichette che il passare del tempo fa divenire uniche, esaltandone le qualità.

Sono state 40 le aziende che hanno portato a Roma, nei saloni di palazzo Rospigliosi, due delle loro bottiglie più rappresentative, quelle che si conservano in cantina con orgoglio, insieme all’ultima etichetta in commercio: un viaggio nel tempo per seguire l’evoluzione del vino lungo quel percorso misterioso che lo porta all’eccellenza.

Si è trattato di un evento particolare nell’affollato mondo delle manifestazioni enologiche, che consente di guardare al passato per comprendere meglio il presente, ideato dallo Studio Umami di Firenze, impegnato nella promozione e nella comunicazione di eventi enogastronomici.

Da qui il taglio toscano della manifestazione, culminata negli abbinamenti tra i vini d’annata e tutto il buono della regione. La formula di Life of wine è stata la stessa dell’esordio del 2010 a Firenze. L’unica novità è stata musicale, per la collaborazione con gli studenti del corso di Sound Design dello Ied, Istituto europeo di design.

Gli studenti hanno curato la sonorizzazione dell’evento, creando paesaggi sonori sinestetici, con il coinvolgimento, cioè, di tutti i sensi nella percezione. I suoni hanno quindi accompagnato gli ospiti nel percorso gustativo.

Incoronata regina tra le etichette di pregio in degustazione, ha calamitato l’attenzione di tutti una bottiglia di Villa Capezzana, da Carmignano (Po), della vendemmia 1931, appena un po’ appannata esternamente da svariati decenni di cantina ma, ed è stato detto da esperti, ancora incredibilmente vivace e intrigante.

A garantire i suoi anni, una formula notarile con tanto di purpurea ceralacca. I produttori si sono detti orgogliosi di sottoporre ad un pubblico romano selezionato le loro etichette datate, forse con una soddisfazione maggiore di quella che possono regalare ad un’azienda i numeri di un marketing molto positivo.

Le cantine erano rappresentative di tutte le realtà enologiche nazionali, dalla Sicilia all’Alto Adige. Un’occasione rara, anche per gli appassionati, di conoscere e confrontarsi con i vignerons, scoprendo nei loro racconti le storie e i territori oggetto di passione e lavoro.

Queste, in ordine alfabetico, le aziende presenti: Antonelli (Umbria), Azienda Monaci (Puglia), Badia a Coltibuono (Toscana), Benanti (Sicilia), Boscarelli (Toscana), Cà dei Frati (Lombardia), Campo alla Sughera (Toscana), Cantina Cormons (Friuli), Cantina di Caldaro (Alto Adige), Cantina San Michele Appiano (Alto Adige), Cantina Terlano (Alto Adige), Cantine Dei (Toscana), Capannelle (Toscana), Casale del Giglio (Lazio), Castello del Terriccio (Toscana), Castello di Gabbiano (Toscana), Col d’Orcia (Toscana), Domini Castellare di Castellina (Toscana), Erioli (Emilia Romagna), Fattoria Ambra (Toscana), Fattoria Selvapiana (Toscana), Fazi Battaglia (Marche), Gulfi (Sicilia), Il Marroneto (Toscana), La Palazzola (Umbria), Lo Sparviere (Lombardia), Loredan Gasperini – Venegazzù (Veneto), Mario Schiopetto (Friuli), Masseria Frattasi (Campania), Moroder (Marche), Montevetrano (Campania), Nicodemi (Abruzzo), Nino Negri (Lombardia), Palazzone (Umbria), Ruffino (Toscana), Salcheto (Toscana), Tasca d’Almerita (Sicilia), Tenimenti Luigi D’Alessandro (Toscana), Tenuta di Capezzana (Toscana), Tenuta San Leonardo (Trentino), Tommasi (Veneto).

Il Lazio faceva gli onori di casa con un rosso Madreselva Igt 2006-2007-2008, un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot di Casale del Giglio, un’azienda leader di Aprilia (Lt), con 150 ettari di superficie vitata impegnata in un importante progetto di ricerca in collaborazione con l’Istituto agrario San Michele all’Adige, da cui proviene l’enologo Paolo Tiefenthaler.

Un Negroamaro Le Braci Igt Salento 2001-2003-2004 ha portato l’eccellenza della Puglia, mentre a rappresentare la Sicilia, c’erano Benanti con Pietramatina Etna Bianco Doc (1995-2001-2007), Gulfi con un Nero d’Avola in purezza Bufaleffi Igt (2000-2004-2007) e Tasca d’Almerita con un Rosso del Conte Sciafani Doc (1998-2001-2007).

Di livello le rappresentanze di Campania, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, ma imponente, e non poteva che essere così, l’avanzata dei Toscani. È stata anche l’occasione per parlare delle novità delle imminenti anteprime.

Ha detto Maria Caterina Dei, dell’omonima azienda: «Ci aspettiamo molte soddisfazioni dal Nobile di Montepulciano vendemmia 2009, che sarà messo in commercio quest’anno fruttato e con ottima acidità. Farà esprimere al meglio il Sangiovese», mostrandosi più che soddisfatta, anche del gradimento ottenuto a Life of wine.

Lei stessa ha confermato di essere rimasta stupita degustandole nuovamente, per i profumi, i tannini morbidi e la vivacità delle annate delle Docg Nobile e, soprattutto, della Riserva Bossona (1999-2001-2006).

Un’altra produzione storica, quella Ruffino, con le tre annate proposte con la Riserva Ducale Oro di Chianti Classico (1985-1999-2006), è riuscita a ben raccontare l’evoluzione enologica toscana.

«Il 1985 – ha detto Francesco Sorelli – è ancora perfetto ed equilibrato, mostra eleganza, finezza, e i tannini che deve avere, mentre in quella 1999 si percepiscono le nuove tecniche di vinificazione, come l’estrazione più lunga e il legno piccolo. Con l’uscita della vendemmia 2007, festeggeremo i 60 anni del nostro vino, che deve continuare ad essere elegante,bevibile e riconoscibile».

Vini eccezionali, dunque, e cena adeguatamente tutta toscana, organizzata dal Convivium di Firenze, una società specializzata nell’alta ristorazione e attiva nella promozione delle eccellenze agroalimentari. Quindi lenticchie della Garfagnana, tartufo di San Miniato, bistecca alla fiorentina, finocchiona, coppa e Prosciutto toscano Dop di Gerini di Pontassieve (Fi), maiale di Cinta Senese, fichi di Carmignano, schiacce di Cenci, cioccolato di Slitti, cantucci di Mattei e, per concludere, una selezione di grappe trentine.

Successo di pubblico e non solo: una giuria, formata da otto esperti di livello nazionale e collaboratori delle più importanti guide di settore, ha scelto i vini con particolare appeal, premiando i produttori con un attestato di merito. 

Carmignanao (PO): La Regina? Villa di Capezzana 1931ultima modifica: 2012-02-14T16:50:53+01:00da minobezzi1
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