Massa: 25 anni di Caritas

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Nozze d’argento per il centro sociale Caritas di Massa. Era infatti il 17 febbraio 1986 quando don Giuseppe Cipollini, insieme ad un gruppo di volontari cattolici, avviò anche nella nostra diocesi un progetto destinato a durare nel tempo e a dare frutti importanti. Ricordiamo, prima di fare riferimento alla storia dell’istituzione nella nostra diocesi, che la Caritas è un organismo pastorale della Cei, creato nel 1971 e volto alla promozione della carità sociale, nonché all’educazione alla pace e al dialogo. Conosciamo ora da più vicino la realtà della Caritas nella nostra diocesi. Direttore è il prof. Almo Puntoni ma, come già accennato, don Giuseppe ne è di certo lo storico punto di riferimento, ed è con lui che ci siamo confrontati per tentare di tracciare un bilancio della pluridecennale attività dell’istituto.

-Don Giuseppe, quante persone si rivolgono quotidianamente alla vostra struttura?-

-Nell’ultimo anno circa 40-50-

 

-Quali servizi offrite loro?-

-Noi forniamo un pasto caldo, il pranzo, ogni giorno e a chiunque lo chieda, senza distinzione di nazionalità, religione o altro. Inoltre due volte alla settimana diamo la possibilità a chi ne ha bisogno di farsi una doccia-

 

–Immaginiamo che siano principalmente stranieri a rivolgersi ai vostri servizi-

-Sì, ma non solo. Nel corso del 2011 abbiamo distribuito più di 11000 pasti, e di questi circa 35000 a persone di nazionalità italiana-

 

-In genere chi sono gli italiani che si rivolgono alla vostra struttura? Homelesse, giramondo?-

–Sì, ma anche anziani o famiglie indigene, anche se preferiamo venire incontro alle esigenze di queste famiglie anche in altri modi, ad esempio attraverso la consegna dei pacchi alimentari, che facciamo due volte al mese, di martedì. Sono loro stessi a preferire queste modalità di aiuto-

 

Attività di valore sociale vengono svolte autonomamente dalle altre parrocchie, oppure ogni chiesa della città fa convergere verso di voi cibo e altri beni di prima necessità?-

-No no, ogni parrocchia fa solidarietà, per così dire, per conto proprio-

 

–E allora voi da chi siete finanziati?-

-In primo luogo, tanti negozi di alimentari, come la Coop, di giorno in giorno ci fanno avere le merci in procinto di scadere, che altrimenti dovrebbero buttare via. Inoltre riceviamo tante donazioni di privati. Così, nel 2011, siamo riusciti a chiudere il bilancio in pari-

 

-A livello pubblico ricevete aiuti? Le istituzioni cosa fanno per il vostro centro?-

-Al momento, niente. Fino all’anno scorso tre donne lavoravano gratis per noi, e venivano rimborsate dal comune tramite una borsa. Poi nel 2011 non ci è stata rinnovata questa concessione, e dobbiamo arrangiarci ancora di più. Anzi, mi consente di fare un appello? Abbiamo urgente bisogno di alcuni volontari. Al momento abbiamo solo una cuoca fissa, ma per cucinare diverse decine di pranzi al giorno non è sufficiente. Inoltre poi bisogna rassettare, lavare.. capisce bene che io da solo ho sempre più difficoltà. Basterebbero altre 3 o 4 persone di buona volontà per rendere la nostra azione molto più fluida ed efficace…-

Dopo aver salutato don Giuseppe, ci siamo fermati brevemente per assistere all’arrivo dei fruitori: ogni mattina, dalle 11.30 alle 12.00, arrivano alla spicciolata gli ospiti della struttura. L’impressione che si ha passando qualche minuto insieme a queste persone è che il centro sia diventato, nel corso degli anni, qualcosa più di una mera mensa. –I primi anni dopo il mio arrivo in Italia, venivo qui a pranzo- ci ha raccontato ad esempio un immigrato, probabilmente nordafricano. -Ora lavoro e posso permettermi di mangiare a casa, ma a quest’ora passo di qui e faccio due chiacchiere con degli amici, quando hanno finito di mangiare. – In effetti la struttura, anche all’esterno, si presenta accogliente. A riprova di ciò possiamo raccontare come durante tutto il periodo che abbiamo trascorso in zona la nostra presenza è stata allietata dall’allegro corricchiare di una bambina che giocava a nascondersi tra i rampicanti del cortile antistante l’edificio del Centro, muovendosi come se fosse stata a casa sua, come, e lo diciamo senza timore di esagerare, se si trovasse in famiglia.

 

Simone Ziviani con la collaborazione di “Vita Apuana” per quotidianoapuano

Massa: 25 anni di Caritasultima modifica: 2012-02-23T16:40:55+01:00da minobezzi1
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