Livorno: Toglieteci tutto ma non il mare

Toglieteci tutto, ma non il mare (breve saggio di Claudio Frontera, ex presidente della Proivncia di Livorno)

Una larga e spessa chiazza oleosa, composta, sembra, da paraffina, dopo aver girovagato, compatta, al largo della nostra costa, è andata a spiaggiarsi sul litorale livornese sotto la Terrazza Mascagni. Persino l’Acquario ha dovuto interrompere il pompaggio dell’acqua di mare per non trovarsi la paraffina nelle vasche. Il pronto intervento di bonifica è costato al Comune (alla comunità) non meno di ventimila euro (a quanto dichiarato dalle Autorità). Provenienza della sostanza inquinante: per ora ignota. Conseguenze di questa presenza inquinante: sconosciute. Si poteva intercettare la chiazza, avvistata con largo anticipo dai Vigili del Fuoco e impedire che si depositasse sulla costa o sul fondo? A chi competeva tale compito? Non si sa.
Un numero imprecisato di bidoni (200 ?), contenenti sostanze tossiche, sono stati persi in mare dal cargo “Venezia”, in difficoltà di navigazione, prima di Natale, non lontano dall’isola di Gorgona. Una missione di ricerca ne ha individuati una sessantina di fronte al Calambrone. Si studiano le procedure tecniche di recupero, ma la solerte attenzione del Ministero per l’Ambiente, che aveva, a caldo, promesso il massimo interessamento del Governo, sembra essersi alquanto diradata. Nel frattempo sono state disposte urgenti analisi chimiche per verificare l’eventuale contaminazione di specie viventi da parte degli agenti inquinanti (metalli pesanti e altri sconosciuti composti). Ma dei risultati degli esami dei nostri poveri pesci non si ha più notizia e la cosa preoccupa parecchio.
All’Isola del Giglio giace, semisommerso, il relitto della super-nave da crociera Costa Concordia, il Titanic del XXI secolo. Sembrano procedere meglio del previsto le operazioni di svuotamento dei giganteschi serbatoi di carburante, condotte con perizia dalla livornese ditta Neri. Ma per l’inquinamento derivante dalle ingenti quantità di sostanze chimiche che si trovavano a bordo (detersivi, solventi, materiali vari) e della corrosione di strutture e arredi (vernici, plastiche) non c’è, ad oggi un piano di intervento. Il disastro che ne potrebbe derivare per l’ambiente marino non è calcolabile.
Con un ritardo di circa dieci anni, dopo numerosi rinvii (l’ultimo con motivazioni alquanto sibilline), sembra adesso avvicinarsi il decollo del progetto del rigassificatore Off-Shore al largo dell’isola di Capraia. Studi e pareri non hanno completamente sciolto i tanti dubbi e le tante preoccupazioni, in quanto si tratta di un impianto che non ha precedenti e, pertanto, se ne potranno valutare solo a posteriori i termini del reale impatto sull’ambiente marino, sulla sicurezza industriale e della navigazione.
Nel mare prospiciente alla Toscana si sono verificati negli anni gravi incidenti: non solo il naufragio della Costa Concordia e la perdita dei bidoni tossici da parte del Cargo proveniente dalla Sicilia, ma anche il disastro del Moby Prince (il più grave, per numero di vittime, in tutta la storia della marineria civile italiana).
L’accumulo di fattori di rischio e di inquinamento che si sta ora verificando richiede risposte di carattere eccezionale. Livorno possiede professionalità tecniche, ingegneristiche, biotecniche e scientifiche per fare la sua parte. La capitaneria di Porto si è distinta, anche nelle ultime drammatiche vicende, per professionalità, competenza, prontezza. In virtù di questo patrimonio di competenze, Livorno non dovrebbe solo chiedere interventi, ma proporsi alla Regione per l’assegnazione di un ruolo speciale. Una regione, la Toscana, che è ostinatamente abituata a rappresentarsi come rurale-collinare o urbana ed invece è anche una delle più importanti regioni marittime d’Italia e d’Europa, se consideriamo le centinaia di chilometri del suo sviluppo costiero, il numero dei porti, commerciali, passeggeri e diportistici e, soprattutto, la elevata qualità ambientale del suo territorio marittimo. L’importante è che non si minimizzino i rischi, per la salute delle persone, per la difesa dell’ambiente marino, per la pesca e per l’economia turistica e li si affronti adeguatamente.

Livorno: Toglieteci tutto ma non il mareultima modifica: 2012-03-03T15:14:25+01:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo