Grosseto: Tutto sull’Acquacotta

 

Ha sfamato generazioni di Maremmani: sia che facessero i mandriani, i pastori o i carbonai. Tutti conoscevano i segreti della sua preparazione, che poteva variare per alcuni ingredienti. Era, infatti, una ricetta legata alle stagioni, dato che tra gli ingredienti venivano usate erbe spontanee raccolte nei campi o nei pascoli e ai mestieri: per esempio l’acquacotta dei pastori era diversa dalle altre poiché arricchita con il formaggio prodotto dal loro gregge.

I mandriani e i pastori, trascorrendo lunghi mesi in Maremma con i loro greggi, portavano nel tascapane poche cose, che dovevano durare il più a lungo possibile: una bottiglia d’olio, qualche cipolla e testa d’aglio, un po’ di baccalà secco, del pane, un pezzo di pancetta di maiale o del lardo e infine l’agresto, un condimento che veniva usato, quando ancora non c’era il pomodoro, per dare acidità alle pietanze ed era ottenuto strizzando dell’uva acerba in un recipiente, chiuso con cera d’api. A questi ingredienti essi univano erbe e verdure spontanee, raccolte mentre conducevano al pascolo il gregge, poi pulite e bollite. Più precisamente, così eseguivano la ricetta: in un recipiente di ferro tagliavano a quadretti piccolissimi la pancetta di maiale (o il lardo) e a fettine sottili una cipolla. Facevano un soffritto con l’olio e univano le verdure. Quando la cipolla imbiondiva, bagnavano con l’agresto e, se ce n’era, un po’ di vino.

Nel frattempo lessavano dei pezzetti di baccalà, precedentemente messi a mollo, con delle patate. Rovesciavano su essi l’intingolo col soffritto, facendo cuocere il tutto a fuoco lento.

Terminata la cottura, arrostivano il pane tagliato a fette, lo ungevano e lo strofinavano con dell’aglio, lo mettevano in un recipiente e sopra vi versavano quanto avevano bollito.
Anche tra i carbonai, come gli altri lontani da casa per lunghi mesi e costretti ad un lavoro durissimo, c’era sempre qualcuno addetto alla preparazione del pasto. Si trattava di polenta e formaggio ma, spesso, anche dell’Acquacotta, che era realizzata con poche erbette e arricchita con qualche fungo trovato nei boschi.

 ACQUACOTTA – La Ricetta

Questa è una delle tante versioni della zuppa.
Il motivo di questa varietà sta nel fatto che, essendo una preparazione popolare, ognuno la fa alla sua maniera.
Anche le quantità e la varietà degli ingredienti sono approssimative ed a discrezione (o gusto) di chi prepara il piatto.

Ingredienti [per 4 persone]

– 400 g di funghi porcini
– 100g di pomodori
– olio d’oliva
– spicchio d’aglio
– 2 uova
– parmigiano grattugiato
– pane toscano raffermo
– sale e pepe
 

Preparazione

Dopo aver pulito e lavato i funghi porcini, tagliarli a fette. Preparare un soffritto con olio e aglio; unire i funghi, spruzzandoli di sale e pepe. Pelare i pomodori, tritarli e versarli nella casseruola. Aggiungere mezzo litro di acqua già bollente e lasciare cuocere. Sbattere in una zuppiera due uova intere, spolverarle con una manciatina di parmigiano grattugiato, mescolare. Dopo cinque minuti versare il brodo caldo, ma non caldissimo, nelle scodelle, dove sarà già stato disposto il pane, tostato e tagliato a fette.

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Grosseto: Tutto sull’Acquacottaultima modifica: 2009-06-20T15:31:47+02:00da minobezzi1
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