………e ancora Viareggio: Milziade Caprili

altri tempi!

Milziade Caprili, classe 1948, sessantun’anni appena compiuti, non è un viareggino qualunque. E’ stato eletto, ininterrottamente, alla Camera dei Deputati dal 1983, prima nelle file del Pci e poi per il partito della Rifondazione Comunista. Con un quarto di secolo di carriera parlamentare alle spalle è, senza dubbio, un politico di professione.

E’ stato anche Vice Presidente del Senato della Repubblica, dall’aprile del 2006 all’aprile del 2008, e membro, fino a un anno fa, della direzione nazionale del partito. E’ stato, ed è, un personaggio autorevole, sia per la carica istituzionale che per gli incarichi nel partito della sinistra italiana. Una persona stimata, per la sua onestà intellettuale, persino da chi non veste i suoi colori. Viareggio è la sua città natale, e qui è stato segretario di Federazione, vice sindaco, assessore allo sport, assessore alla cultura, assessore al decentramento e anche presidente del Centro Giovani Calciatori. Ora, dal maggio 2008, è capogruppo consiliare a Viareggio per Sinistra Arcobaleno e, da ottobre 2008, presidente della Croce Verde. Milizade Caprili ieri e oggi, una carriera politica arrivata agli apici romani e che lo ha riportato nella sua Viareggio.

Come è nata la tua passione politica?

“Mi sono iscritto alla Fgci nel ‘63. Amavo gli scritti di Pasolini, leggevo la rivista Via Nuove. Un giorno mi capitò di leggere un articolo, “I nipotini di Gramsci”, la sera stessa mi iscrissi alla Federazione, e da quel giorno iniziai a frequentarla quotidianamente”. Anche il babbo Nilo, camionista, era iscritto al PC, “ è stato anche un valoroso partigiano” – mi racconta -, appassionato di musica classica e cinema americano”. Ma il padre non gli fece mai nessuna pressione politica, la sua scelta comunista fu del tutto autonoma. “ E a quella bandiera sono rimasto fedele”.

Qualcuno dice che sei un comunista di destra. Che comunista sei?

“Un comunista togliattiano, o meglio: un comunista italiano, con tutti i pregi e i difetti. Errare humanum est, e ho sicuramente fatto duemila errori, nella mia vita, ma mai con dolo”.

Come sono i tuoi rapporti con Rifondazione Comunista?

“Difficili, in parte inesistenti, nonostante sia iscritto al partito. Il problema di oggi, che poi è quello di sempre, è la divisione della sinistra. Non si deve solo pensare da dove si viene, ma dove vogliamo andare. La direzione di marcia giusta, per il futuro, è quella di una Federazione della Sinistra. Unica prospettiva per la quale potrei spendermi. Recuperare il perduto non sarà semplice: se il Pd scegliesse una strada diversa da Franceschini e Rifondazione si rinnovasse sarebbe ‘buona cosa’”.

Caprili ieri e oggi, ma il tuo futuro dove è? Ti ricandiderai?

“Quando una cosa è finita non ci sono i tempi di recupero. Ho speso tutta la mia vita per la politica, posso dire di aver avuto il privilegio, che spetta a ben pochi, di lavorare facendo quello che mi piaceva. I dodici anni di partito a Roma sono quelli che ricordo con maggiore affetto, anche se sono stati anni di sacrificio, di riunioni senza orari, di momenti difficili. Sacrifici ovviamente ripagati dall’affetto della gente, soprattutto dei miei concittadini di Viareggio”. Nemo propheta in patria non gli si addice.

Caprili uomo, com’è?

“Se dovessi parlare di un mio difetto direi che appaio un pò distante e freddo”. E’ così che mi vede chi non mi conosce a fondo. Sono un diffidente per natura, non do confidenza a tutti. Seleziono molto le persone”. Tre aggettivi per descriverti? “Coerente, sognatore e facile al pianto”. Per chi lo conosce bene Caprili è così. Anche se non sembra. “Sono un comunista da sempre, con un unico sogno, quello che da ragazzo mi ha spinto al comunismo – e che ancora insegue e per il quale si batte -: un mondo dove non ci siano più piaghe sociali”. Ora che è un over 60, avendo goduto poco i suoi tre figli, vuole solo fare il nonno, di Alessio e Alice. “Spesso li vizio, come ogni nonno”.

Ma la vita politica di Milziade Caprili non è finita. Un sogno nel cassetto, che non riuscirà a tenerlo lontano da quel mondo che è stato tutta la sua vita, e per il quale sta già lavorando – “non ho ancora scritto una pagina”, confessa ma le pagine sono tutte nelle sua mente – c’è: è un libro. Non sarà una autobiografia, neanche un saggio, ma un percorso di storia alla quale, con il suo lavoro, ha dato molti contributi.

Letizia Tassinari
Il Nuovo Corriere della Versilia,

ripresa da viareggiok

………e ancora Viareggio: Milziade Capriliultima modifica: 2009-11-12T12:08:48+01:00da minobezzi1
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