Grosseto: Impresa Insieme

Claudio Chiti, neo presidente della superassociazione “Impresa Insieme” è soddisfatto: “Essere il primo presidente dell’Associazione tra le Associazioni – dice Chiti – è sicuramente gratificante anche se, come tutti sanno, questa carica sarà a rotazione. E avere al mio fianco, come direttore, un uomo di esperienza nelle piccole e medie aziende come Renzo Alessandri, è un altro elemento tranquillizzante. Credo proprio che faremo un buon lavoro”.

Con quali obiettivi? “Intanto ci rivolgeremo alle istituzioni, al sistema del credito e alla politica come un insieme davvero granitico e che crede di poter dire la sua nello sviluppo economico provinciale”. Che cosa cambia rispetto al passato? “La politica, per esempio, era abituata a prenderci uno alla volta per farsi fiancheggiare e ognuna delle nostre associazioni era etichettata a destra, al centro, a sinistra così come i nostri associati erano ‘targati’ con qualche sigla di partito o di schieramento. Si cercava anche di creare tra le associazioni delle barriere ideologiche che il nostro lavoro non concepisce. O non concepisce più se a qualcuno fa più piacere”. Oggi invece? “Oggi niente, per noi è importante parlare alla pari, sia con il centro che con la destra e la sinistra o dica lei quale altra formula, senza che nessuno ci tiri per la giacca. Questo è il primo successo dell’operazione, ma non è il solo”.

Cioè? “Vogliamo determinare e non subire. Ai primi di ottobre sono stato a Giardini Naxos, alla convention di Confcommercio che ha accolto il Patto del Capranica a livello nazionale come noi lo abbiamo messo in pratica a livello provinciale (e forse siamo stati i precursori dell’iniziativa a dimostrazione che la Maremma è un laboratorio intelligente per iniziative e sperimentazioni). Il Governo consulta sempre prima i sindacati, poi Confindustria e quindi… noi. Da oggi non sarà più così: rappresentiamo il 97% delle aziende, diremo la nostra e vorremmo essere ascoltati per ciò che rappresentiamo. E argomenti non mancano di certo come quello che si sta discutendo in questi giorni che riguarda l’Ipermercato Coop. Ventimila aziende moltiplicate per tre e anche quattro fanno un bel numero di cittadini. Insieme siamo davvero tanti”. Insomma, una svolta? “Certo, per me anche un impegno in più ma pure una soddisfazione in più. I quattro presidenti che hanno dato vita al progetto sono poi tutti amici tra di loro e si rispettano. Ora dovremo cercare anche giovani dirigenti capaci di prendere il testimone e continuare il lavoro che noi stiamo preparando per rilanciare le piccole e medie aziende provinciali.

Che si aspettano da noi molto”. E Renzo Alessandri, direttore di “Impresa Insieme”? “Crediamo di essere uno stimolo per tutto il comparto economico – sottolinea Alessandri – e ora siamo un soggetto unico che rappresenta oltre 10.000 aziende e un mondo di quasi 20.000 operatori”. Più numeri ma anche maggiori responsabilità “Lo sappiamo bene che l’operazione ‘Impresa Insieme’ accresce la nostra responsabilità e le aspettative dei soci. Ma siamo anche convinti che il rapporto con le istituzioni, il sistema bancario e i nostri stessi associati sarà facilitato dal fatto di dover portare avanti un’unica trattativa. Vale per noi ma anche per gli interlocutori”. E ora? “Dobbiamo affinare la nostra capacità di analisi, essere più propositivi e accrescere le nostre iniziative. E fare un salto di qualità”. In che senso? “Dobbiamo uscire dai confini che ci siamo posti: il mondo del commercio e quello dell’artigianato. Abbattere le barriere merceologiche, quindi, e favorire la crescita di tutti dando sostegno alla piccola e media impresa che ha retto la nostra economia e che rappresenta a livello nazionale il 97% del sistema, ma raccoglie solo le briciole di quello che lascia quel 3% dell’industria mangiatutto. La nostra operazione segnerà sicuramente una svolta: noi ne siamo certi e come noi i nostri associati che, con la fiducia nel nostro lavoro, aumenteranno sicuramente”

Giancarlo Capecchi

Reposta per primo quest’articolo