Lucca: Le sete lucchesi erano nate in Cina

La “via della seta” di Lucca nasce dalla Cina. La missione istituzionale lucchese, guidata dal sindaco Mauro Favilla che in questi giorni è a Nanchino per inaugurare la mostra “Puccini e Lucca”, si è mossa per il paese dell’Estremo Oriente, visitando le principali città produttrici di seta.

Fra le motivazioni che hanno spinto il primo cittadino ad accettare l’invito del governo cinese a recarsi nel loro paese è stata propria la volontà di cogliere l’occasione per instaurare una serie di rapporti istituzionali che possano indirizzare verso Lucca il turismo cinese in piena crescita.

“Particolarmente proficuo – sottolinea Mauro Favilla – è stato a questo proposito l’incontro con il direttore dell’istituto di ricerca ‘Brocade’, Wang Baolin, che ha invitato la delegazione a visitare il museo della seta. Quanto alla musica, l’attesa riservata alla mostra di Giacomo Puccini, che si aprirà tra breve, dimostra quanto la figura del Maestro e della sua città natale sia conosciuta ed apprezzata anche in Cina. Per questo motivo è stato attivato un dialogo importante per valutare la possibilità di realizzare specifici incontri e seminari a Lucca e Nanchino per la valorizzazione della musica italiana e, in particolare, la figura e l’opera di Giacomo Puccini”.

L’amministrazione comunale, in primis il sindaco, sta sviluppando un progetto per recuperare e valorizzare nella nostra città, le tracce che ancora esistono, delle antiche seterie lucchesi che, dal Medioevo fino all’800 resero Lucca e i suoi mercanti famosa in tutto il mondo. In questo contesto si inserisce il recupero di via dei Fossi, polo centrale dell’antica attività serica lucchese.

Una delle principali città storiche cinesi produttrici di seta è SuZhou, ancora oggi importante polo il commercio e la lavorazione di questo materiale.

«La seta qui – sottolinea l’assessore Letizia Bandoni, anche lei parte attiva della missione cinese – rappresenta un vero elemento di sviluppo, oltre che un tassello fondamentale della cultura e della tradizione cinese. È per questo motivo che con il sindaco e tutta la delegazione abbiamo trascorso due giorni in questa città nota anche, per i suoi tanti canali, come la ‘Venezia della Cina’».

E’ stata proprio la seta ad attrarre l’attenzione della delegazione nelle visite agli stabilimenti serici locali. Qui hanno avuto modo di rilevare una perfetta integrazione tra il sistema di divulgazione culturale e quello di produzione: si entra in un museo tra vecchi telai per finire di fronte alle nuove macchine in funzione, passando per tutte le fasi di lavorazione durante la normale attività.

Incredibile, dunque, come il quotidiano di un’attività imprenditoriale possa divenire fonte di tanta attrazione per trasformarsi, addirittura, in uno strumento di promozione turistica per un intero territorio con tutto l’indotto che ne beneficia.

Proprio questa naturale propensione di SuZhou alla trasformazione culturale viene espressa dal nuovo e modernissimo Museo della Città, inaugurato nel 2006 e realizzato dal famoso architetto I.M.Pei, già autore della celebre piramide di vetro del Louvre.

Pei non è stato l’unico a contribuire alla nascita ed alla fortuna di questo museo poiché tutti i reperti e le varie collezioni esposte sono donate da privati.

«La complessità di questa città – sottolinea l’assessore Bandoni -, che si sta stratificando, passando dalle pagode ai grattacieli, non lede il valore identitario di questo popolo, che ha saputo coniugare la propria continuità storica ai bisogni del presente ed alle prospettive future, mettendo a frutto le conoscenze antiche in funzione di una nuova imprenditoria moderna».

loschermo

Lucca: Le sete lucchesi erano nate in Cinaultima modifica: 2009-11-27T09:12:50+01:00da minobezzi1
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