………e ri-Livorno: La Goldonetta

Angela Simini per costaovest

 

“La Goldonetta non è il ridotto del Goldoni, ma è uno spazio teatrale originale, che viene offerto alla città, con una propria anima e fisionomia”. Così ha esordito Marco Bertini, presidente della Fondazione Teatro Goldoni, durante il primo incontro con i media, nella sala Mascagni del Teatro, dove con  l’assessore alle Culture, Mario Tredici, ha presentato le variegate attività della Goldonetta.

“Il piatto più piccolo del Goldoni”, così l’ha chiamata affettuosamente Bertini, che da anni ha accarezzato il proposito un “teatro-incontro”, fucina di idee ed aperto ai suggerimenti dei cittadini. Azzeccata in proposito l’immagine felice della darsena, dove barche, pescherecci, navi da crociera attraccano per scambiarsi idee ed esperienze, per poi ripartirne e portare altrove un nuovo pensiero. E dunque si parla di un nuovo teatro per Livorno, città atipica con le sue sedici scuole di danza, sedici corali, sedici club di poesia e con un’attitudine spontanea al talk show, in particolare sui “filobus”.

Ed anche una città in cui si è riprodotto uno strano Far West, una combinazione di popoli che si appassionano al teatro e alla musica, privati e imprenditori che hanno saputo collaborare al progetto comune, diventando soci della Fondazione Goldoni, con la quale mettono in gioco il rischio di impresa. E qui Bertini, che ha avuto un occhio attento alle luci della ribalta e uno ancora più vigile ai cordoni della borsa, fin da quando ha fatto decollare il Cel Teatro di Livorno senza lasciare conti sospesi, ha ribadito che le sovvenzioni delle sole istituzioni pubbliche non bastano a coprire i costi di produzione di un teatro, mentre l’apporto dei privati, come appassionati imprenditori, consente un funzionamento più ampio, vedi l’apporto di una personaggio come Luca Menicagli, che lega il suo nome al Centro Pianoforti.

E qui ha dimostrato come il programma su più settori della Goldonetta sia stato studiato sul Dna dei livornesi. I concerti di “Classica con Gusto, in collaborazione con Menicagli Pianoforti e col maestro Carlo Palese, saranno preceduti alle ore 21 da un incontro col musicista e da una guida all’ascolto condotta da Palese. E per mettere a tacere lo stomaco, c’è una simpatica iniziativa, la possibilità cioè di cenare alle ore 20.15 al buffet “palcoScenico”, in piazza Goldoni, col biglietto del concerto con soli euro 5. Prossima uscita con la pianista Jin Ju, che propone “Gli ultimi anni di Frederic Chopin”. Si procede poi col settore Jazz & Wine, che si abbina alla degustazione di vini.

E il cui cammino si completerà col concerto di Bollani al Goldoni. Ed ecco la tanto attesa sezione di Paolo Ruffini, livornese di scoglio, che conduce “Parlando …ma non è un talk show”, con degustazione di birra. A seguire i settori di “Le Stazioni Intermedie” e “Danzando” con 9 incontri. L’intervento di Tredici ha dimostrato chiaramente il grande apporto e l’impegno che l’assessore riserva al teatro e alle attività culturali livornesi. Ha sottolineato l’importanza della valorizzazione di talenti livornesi, che è uno dei suoi fiori all’occhiello, come pure l’uso costruttivo della Goldonetta “Non un momento succedaneo al Goldoni, ma luogo specifico che consente di fare politiche e culture diversificate”. E’ una linea questa che consente la crescita di Livorno, un tempo città dei teatri. E qui rilancia la sua ricetta: “Moltiplicare le occasioni e le opportunità di incontri sia per il pubblico sia per offrire lavoro ad artisti locali, promuovere l’associazionismo dei privati, che possono garantire efficienza e novità”. Insomma Tredici, che aveva cantato chiaro da subito, affianca concretamente il lavoro della Fondazione.

………e ri-Livorno: La Goldonettaultima modifica: 2010-01-17T10:43:10+01:00da minobezzi1
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