Castelmartini (PT): Il Padule di Fucecchio e la Scuola Superiore di Sant’Anna

  

 

In occasione dell’inizio delle attività previste dal progetto di ricerca “Il Padule Di Fucecchio: Strategie Di Conservazione Delle Risorse Genetiche e Possibile Impiego Delle Specie Vegetali Conservate e Domesticate” cofinanziato dalla Fondazione CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA, il giorno 9 marzo alle ore 11.00 si è svolta una conferenza stampa presso il Centro di Ricerca Documentazione e Promozione Padule di Fucecchio (CRDP) Via Castelmartini,125/a 51036 Larciano – PT. In tale occasione la Dottoressa Anna  Mensuali, responsabile scientifico del progetto, ed il Dottor Alessio Bartolini del CRDP hanno illustrato le finalità del progetto. Sono intervenuti un legale rappresentante della Fondazione, la Dottoressa. Mariella Lucchesini per il Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie dell’Università di Pisa, coinvolta nel progetto, e la Dottoressa Fabrizia Fagnani in rappresentanza della Provincia di Pistoia, che è l’Ente Gestore della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio..

 

 

Scopo del progetto

 

Le piante legate alle zone umide d’acqua dolce rappresentano una delle componenti della flora selvatica che rischiano maggiormente di scomparire in tempi brevi se non sarà accordata maggiore protezione a paludi, fiumi e lagune. Se nel passato le principali minacce provenivano dalla bonifica,  oggi la pressione antropica si manifesta soprattutto con la sottrazione di risorse idriche e l’inquinamento delle acque, l’introduzione di specie alloctone invasive e la cattiva gestione delle sponde e degli alvei. Un ulteriore fattore determinante è rappresentato dai cambiamenti climatici, che sono la causa di periodi di siccità ed alte temperature sempre più intensi e prolungati.

La situazione è cosi grave, che per evitare l’estinzione imminente su scala regionale e nazionale di molte piante acquatiche occorre procedere a programmi di riproduzione e coltivazione “ex situ”, cioè al di fuori del loro ambiente naturale, in modo da conservare materiale genetico vitale di entità fortemente a rischio, che potranno essere reintrodotte nelle aree oggetto di interventi di ripristino ambientale. Questa in sintesi è la finalità del progetto che vedrà impegnati nel 2010, anno internazionale della biodiversità, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa (Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie) e il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, grazie ad un finanziamento concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.

Le piante acquatiche in questione sono naturalmente quelle del Padule, che ha subito in tempi recenti la perdita o l’estrema rarefazione di numerose specie presenti negli elenchi floristici del passato, soprattutto di quelle legate alle aree permanentemente allagate. Accanto a poche specie largamente conosciute, come le ninfee, si stanno perdendo decine di piante che spesso sono note solo ai botanici, ma la cui importanza è assai elevata, anche sotto il profilo del mantenimento delle catene alimentari della palude.

Le prime fasi del progetto consisteranno nel prelievo in natura di piccole parti delle specie interessate e nell’attuazione di  tecniche di micropropagazione in vitro, che permettono di mantenere in spazi ristretti una grande quantità di germoplasma vitale.

La fase successiva consisterà nel recupero, all’interno dell’Oasi di Protezione Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone, di uno stagno già esistente, che verrà recintato e destinato al reimpianto ed alla domesticazione delle specie così riprodotte, in vista del loro reinserimento in natura.

Infine sarà prodotto materiale documentativo dell’attività scientifica realizzata nell’ambito di questo progetto, per arricchire la documentazione già presente presso il  Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, con lo scopo di promuovere attività educative e di formazione.

 

 

Ulteriori elementi di approfondimento

 

Risultati attesi

Il progetto consentirà di creare una collezione in vitro di germoplasma tipico della zona ed in prospettiva di istituire un “piano di recupero” da mettere in condivisione con quelli già presenti a livello nazionale e che rientrano nella rete dei siti di particolare interesse con specie a rischio di erosione genetica. 

Inoltre si prevede l’impiego in situ delle specie clonate in vitro. A tale scopo sarà ripristinato e recintato un piccolo stagno, già esistente, all’interno del Bosco di Chiusi.

L’organizzazione di una presentazione pubblica, l’organizzazione di un seminario scientifico e la stesura di alcuni articoli a carattere tecnico-divulgativo, da inviare a riviste italiane del settore, costituiranno la fase di divulgazione del progetto.

 

Enti e istituzioni coinvolte

 

Il lavoro sperimentale riguardante la conservazione ex situ delle specie vegetali maggiormente minacciate, sarà svolto con la collaborazione del  Dipartimento di Biologia delle Piante Agrarie dell’Università di Pisa, Sezione Orticoltura e Floricoltura (Prof. Pardossi) che dispone di un laboratorio attrezzato per la realizzazione delle colture in vitro. Le attività sperimentali in esso svolte saranno principalmente seguite dalla Dott.ssa Mariella Lucchesini, funzionario tecnico presso il Dipartimento.

La valutazione delle specie, lo studio del loro possibile ricollocamento in situ e le ricadute applicative del progetto saranno oggetto di collaborazione con il Centro di Ricerca Documentazione e Promozione Padule di Fucecchio, Associazione Onlus  Via Castelmartini,125/a 51036 Larciano – PT che promuove la conservazione e la valorizzazione del Padule di Fucecchio, del Lago di Sibolla e di altri ambienti della Toscana settentrionale( Responsabile delle attività di ricerca Dottor Alessio Bartolini).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Castelmartini (PT): Il Padule di Fucecchio e la Scuola Superiore di Sant’Annaultima modifica: 2010-03-09T12:35:00+01:00da minobezzi1
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