Lucca: Qui cucino io

Obiettivo del progetto promosso dalle associazioni ristoratori di Confcommercio e Confesercenti aiutare il consumatore a riconoscere immediatamente i locali dove si propone cucina espressa e dove è presente un cuoco.

Presenti alla conferenza stampa: Benedetto Stefani, presidente Ristoratori Confcommercio, Stefano De Ranieri, presidente Ristoratori Confesercenti, Bini Mario, vicepresidente Ristoratori Confcommercio, Emanuele Pasquini, direttore Confesercenti, Bini Vittorio, funzionario Confcommercio

Altri intervenuti:Giuliano Pacini, Francesco Pasquali, Ernesto Cesari (ristoratori)

“Abbiamo nella nostra Provincia – ha introdotto il presidente dei ristoratori Ascom Benedetto Stefani – uno straordinario patrimonio enogastronomico con ristoranti, osterie e trattori che offrono prodotti e ricette di qualità. L’intento dei ristoratori è quello di valorizzare questo patrimonio, promuovendo la nostra cucina. Da qui l’idea di un logo, di un segno che vuole essere identificativo della qualità dell’offerta e vuole rappresentare e valorizzare e promuovere le attività che offrono un servizio con cucina espressa. Questa iniziativa è nata da un’idea dei ristoratori ed attuata in sinergia tra le due associazioni ed ha da subito riscosso apprezzamento da parte degli operatori e confidiamo pertanto in una massiccia adesione, visto l’interesse mostrato”.

“A seguito dell’unificazione delle licenze – prosegue il presidente dei ristoratori Confesercenti Stefano De Ranieri – del processo di deregolamentazione e liberalizzazione del settore il settore della somministrazione è sempre più oggetto di confusione, con il risultato finale che il consumatore non è più in grado di riconoscere il ristorante vero e proprio, con chef e cucina espressa, da qualsiasi bar o pubblico esercizio che, sulla base delle proprie autorizzazioni, prepara piatti pronti, riscaldati o surgelati. Ci rivolgiamo pertanto in primo luogo ai cittadini lucchesi, che sono il nostro cliente principale, per fare chiarezza con un semplice marchio, ma anche al turista, che può essere guidato da questo logo a scegliere con più consapevolezza tra la cucina espressa dei ristoranti e le altre possibilità che l’offerta della città presenta”

Grazie ad un accordo con APT sarà realizzata una cartina della città con l’indicazione dei ristoranti “con il bollino” e che sarà messa a disposizione del turista nei centri di accoglienza in modo da fornire al consumatore turista chiare indicazioni su quelle attività che fanno cucina espressa con un cuoco e differenziarle dalle altre che svolgono un servizio utile alla città, ma che è corretto, nell’interesse di un giusto rapporto con il consumatore, differenziare.

Il marchio “Qui cucino io” con il logo di uno chef, sarà riprodotto su pannelli in plexiglas delle dimensioni di 15×20 e che saranno consegnati dalle associazioni di categoria esclusivamente alle attività di ristorazione, ovvero a quei pubblici esercizi dotati di cucina e che sono autorizzati alla preparazione espressa di piatti. Farà fede la specifica autorizzazione sanitaria dell’esercizio e la verifica da parte delle associazioni stesse.

“Il principio di fondo su cui le nostre associazioni si sono mosse in questi mesi – hanno sottolineato i rappresentanti di Ascom e Confesercenti – è stato quello di evitare un inutile scontro tra bar e ristoranti,  affermando tuttavia la necessità in primo luogo del rispetto delle regole da parte di ciascuno e in secondo luogo di una corretta informazione al consumatore che renda consapevoli della differenza tra un’attività e un’altra, nell’interesse di entrambe. Questo strumento va proprio in questa direzione”.

Si tratta di uno strumento promozionale e di comunicazione che non sostituisce ma rafforza le regole vigenti. Ricordiamo infatti che nel regolamento comunale esiste una norma che obbliga “tutti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di esporre all’esterno della vetrina di ingresso il menù con i prezzi, con la specifica delle produzioni somministrate, ovvero l’indicazione dei piatti prodotti con prodotti surgelati, oppure precotti, oppure l’indicazione dell’azienda che li produce, qualora la produzione dei prodotti somministrati non avvenga all’interno dell’esercizio”.

Per aderire all’iniziativa è sufficiente che i ristoratori si rivolgano alla propria associazione di categoria, Ascom o Confesercenti, compilando il modulo di adesione. E’ prevista naturalmente una piccola quota di partecipazione per le spese di stampa della delle targhe e dei materiali promozionali.

loschermo

 

Lucca: Qui cucino ioultima modifica: 2010-04-22T10:03:03+02:00da minobezzi1
Reposta per primo quest’articolo