La parola Classico associata a Chianti fu introdotta nel 1932, ribadita nel 1967, confermata dalla DOCG del 1984. E recentemente ha trovato un suo senso molto forte nel provvedimento legislativo secondo il quale nel territorio di produzione del Chianti Classico “non si possono impiantare o dichiarare allo schedario viticolo vigneti per il Chianti DOCG”. Ossia, se si è in ballo nel Chianti Classico, si deve “ballare” da Chianti Classico.
Panorama in continuo mutamento, quello del vino: il nuovo regolamento della Organizzazione Comune del Mercato (OCM) del 2008, l’arrivo delle DOP, delle IGP, la scomparsa dei vini da tavola. E il ruolo del Consorzio che cambia. Prima “controllore”, poi esautorato di questo compito in senso stretto ma addetto alla tutela e alla promozione, cosa che a Sant’Andrea in Percussina mostrano di aver capito bene, visto il fiorire di iniziative che puntano alla divulgazione del grande legame esistente fra storia, territorio e caratteristiche nel bicchiere di questo vino.
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