Castelmartini (PT): Ora nel Padule nidifica anche il cormorano

 

Una piccola colonia di Cormorani ha nidificato quest’anno nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio: lo annunciano i tecnici del Centro di Ricerca, segnalando che si tratta di una presenza importante perché si tratta dell’unico sito riproduttivo in Toscana della specie; il cormorano è infatti comune durante le migrazioni e nel periodo invernale, ma nidifica solo in alcuni siti sulla costa occidentale della Sardegna e nell’Italia settentrionale.

L’evento si inserisce in un processo di rinaturalizzazione dell’area protetta favorito dagli interventi di ripristo ambientale effettuati negli ultimi anni.

Aiutare la natura, ripristinando le condizione ambientali necessarie affinché le specie animali e vegetali tipiche della palude possano riconquistare gli spazi che in passato sono stati loro sottratti: è questa l’essenza della “conservazione” e sono queste in sintesi le principali azioni che sono state portate avanti nel corso dei quattordici anni di gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio.

Ricostruire l’ecosistema originario non sarebbe materialmente possibile perché troppi e troppo profondi sono stati i cambiamenti apportati nel corso di oltre 1000 anni di storia. Ciò che invece occorre fare, ed è in corso d’opera, è applicare criteri di gestione basati sulle conoscenze scientifiche di cui si dispone ed assicurare al Padule le risorse essenziali che ad esso sono state sottratte, e prima di ogni altra l’acqua, che in passato, nell’ottica della bonifica, si è cercato di allontanare più in fretta possibile.

Alla presenza di tali risorse sono legati quei processi ecologici di automantenimento degli habitat che hanno grande importanza non solo per la biodiversità, ma anche ai fini della depurazione naturale, del ricarico delle falde idriche, del mantenimento del paesaggio ecc.

All’interno delle aree che costituiscono la Riserva Naturale (Le Morette e Righetti), mediante opportuni interventi di contenimento l’acqua è stata conservata anche nel periodo estivo, sia pure con livelli differenziati, determinando condizioni favorevoli a molte specie vegetali ed animali acquatiche.

A ciò si deve ad esempio l’insediamento di numerose specie di uccelli come lo Svasso maggiore, il Moriglione e il Cormorano, appartenenti a gruppi sistematici diversi, ma caratterizzati dal fatto di alimentarsi in completa immersione, quindi in acque relativamente profonde; per questo in passato non erano presenti in periodo riproduttivo, mentre facevano la loro comparsa durante la migrazione ed in inverno.

Lo Svasso e il Moriglione nidificano già da alcuni anni nell’area de Le Morette, mentre il Cormorano ha nidificato per la prima volta nel 2009 con una sola coppia; quest’anno nell’area Righetti si è addirittura insediata una piccola colonia di questa specie. In altri contesti, dove si pratica itticoltura, la presenza del Cormorano crea situazioni di frizione, ma nel Padule esso rappresenta solo un importante fattore ecologico di controllo di alcune specie alloctone di cui si nutre, come il Gambero rosso della Louisiana e il Pesce gatto.

Adesso le speranze sono rivolte ad alcune delle specie più rare fra gli uccelli acquatici europei: la Moretta tabaccata, anatra tuffatrice, che storicamente era nidificante e relativamente comune (tanto da aver dato il nome alla suddetta località), il Tarabuso, legato alle ampie estensioni di Cannuccia palustre, e la Spatola, che attualmente in Italia nidifica solo nel Parco Regionale del Delta del Po. La riproduzione di questi uccelli, che già frequentano con assiduità la Riserva Naturale, rappresenterebbe un contributo importante per la salvezza di specie seriamente minacciate di estinzione a livello globale e il coronamento di oltre un decennio di lavoro nell’area protetta

Castelmartini (PT): Ora nel Padule nidifica anche il cormoranoultima modifica: 2010-08-02T15:44:00+02:00da minobezzi1
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