Lucca: Il cogeneratore di Pontetetto

 

una visione di insieme dell'impianto 

Sarà inaugurato venerdì prossimo il primo impianto di cogenerazione in Toscana, realizzato con una tecnologia a turbina ‘senza olio’, un brevetto unico al mondo, che sarà inaugurato proprio in questo mese.
Un impianto all’avanguardia che guarda alla green economy e alla tecnologia più avanzata, sarà installato al depuratore della Geal a Pontetetto dalla IBT Integrated Building Technologies, azienda con sede a Villorba (in provincia di Treviso), che, dal 2000, sviluppa, propone e assiste soluzioni basate sulle tecnologie più innovative in campo internazionale nel settore della generazione energetica ad alta efficienza.

L’impanto ha 2 turbine Capstone C65 forniranno al depuratore delle acque di Pontetetto, che raggiunge un bacino di 95mila abitanti, non solo un milione di kW/ora annui per soddisfare il fabbisogno di energia elettrica dell’impianto, ma anche, grazie ad uno scambiatore di calore esterno, 1,8 milioni di kWh di energia termica che permetteranno ai digestori di funzionare con la massima efficienza, rappresentando così un modello di efficacia ed eco-sostenibilità.

Si tratta di un impianto Clean & Green ad alta efficienza: la cogenerazione di calore ed energia ridurrà infatti le emissioni di anidride carbonica di 500 tonnellate all’anno. Inoltre, si è calcolato che se le turbine funzionassero al 100 percento delle loro capacità per 330 giorni all’anno, si raggiungerà il payback sull’investimento in circa 20 mesi, grazie anche al fatto che le macchine funzionano efficacemente anche con basse concentrazioni di metano, la fonte di energia fossile più pura, ma che può variare notevolmente nel biogas, comprese tra il 40 e l’80 percento.

«Siamo soddisfatti di aver adottato la soluzione tecnologica offerta da IBT per la realizzazione dell’impianto di cogenerazione – l’ultima novità installata sul depuratore ed il primo nel genere nella nostra Regione – soprattutto perché presenta costi di manutenzione ridotti rispetto ad altre tecnologie. Inoltre le turbine alimentate a biogas permettono una notevole flessibilità gestionale, anche a fronte di variazioni delle quantità di energia e produzione di calore. Tutte queste caratteristiche ne fanno un modello esemplare per la gestione di un bene pubblico», ha commentato Mauro Fabro,dirigente dell’impianto di depurazionedi Geal.

Fedele alla stessa filosofia di IBT e Capstone, che si caratterizzano per una scelta etica di attenzione, rispetto e tutela dell’ambiente, la Toscana si conferma infatti una delle regioni in cui l’azienda trevigiana è più attiva. Le caratteristiche del prodotto Capstone ne fanno una tecnologia particolarmente adatta per le principali industrie della regione, quali i sistemi di trattamento delle acque e l’industria cartiera, grazie alla potenza offerta dalle soluzioni (da 0.03 fino a 5 MWe), all’altissima efficienza e alla possibilità di utilizzare al meglio il biogas ottenuto dalla depurazione delle acque anche con basse percentuali di metano.

IBT ha infatti già collaborato con il Polo Tecnologico Lucchese – che per la sua nuova struttura ha installato un innovativo sistema di trigenerazione formato da una turbina Capstone C65 alimentata a gas metano ed un gruppo frigorifero ad assorbimento Century per ottenere anche la refrigerazione degli spazi – e con Cartiera Lucchese – che per lo stabilimento di Borgo a Mozzano ha voluto per prima in Italia il Turbo Cooling, un’applicazione volta ad evitare cali di efficienza dei gruppi turbogas dovuti alle alte temperature dell’aria ambiente nel periodo estivo.

L’IMPIANTO GEAL di PONTETETTO

Geal è una società per azioni con capitale misto pubblico-privato che opera nel settore ambientale del ciclo dell’acqua dal 1995. La società provvede alla gestione, manutenzione e progettazione delle reti e degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, attività attualmente svolte in concessione per il Comune di Lucca.

Tra i 5 impianti di depurazione gestiti da G.E.A.L, quello di Pontetetto a Lucca, il più importante, è stato realizzato nei primi anni 60, a cui sono seguiti, in tempi successivi, tre ampliamenti per adeguarlo agli standard normativi ed alle necessità legate al sopravvenuto sviluppo urbanistico.
L’impianto, che adotta un processo di depurazione a biomassa sospesa per il controllo dell’azoto, è stato progettato per trattare una portata media di 950 mc/h e viene alimentato attraverso una rete fognaria che ha uno sviluppo sul territorio comunale di circa 200 Km. Il collettamento è garantito mediante 50 stazioni di sollevamento di cui le principali 25 sono telecontrollate.

Il lavoro svolto dal management aziendale, avvalendosi delle più moderne tecnologie, ha permesso nel tempo di portare l’impianto, in origine a bassa automazione, ad una più elevata qualità che ha permesso anche l’ottimizzazione del processo depurativo.

Le principali innovazioni tecnologiche adottate sono state: Utilizzo dei sistemi ad inverter sui motori adoperati nei principali trattamenti per modulare portate e carichi inquinanti, ridurre i costi di manutenzione e la corrente di spunto, rifasare il carico e ottenere maggiore flessibilità nell’utilizzo della macchina, ottimizzare i consumi elettrici (sollevamenti acque reflue, ricircolo fanghi, miscela aerata, fornitura ossigeno, produzione energia ecc.); Telecontrollo e telecomando dell’intero impianto comprese le stazioni di sollevamento a servizio della rete fognaria (circa 2.500 tra segnali e misure collegate al centro); Monitoraggio e controllo on-line sul telecontrollo dei principali parametri analitici delle varie fasi di processo biologico e della qualità delle acque reflue trattate (O2, NH4, NO3, redox, COD, SSt), compreso il monitoraggio del processo di digestione anaerobica trattamento fanghi (pH, redox, temperatura); Copertura delle vasche di sedimentazione primaria, di dissabbiatura-disoleatura, compresa la captazione delle maleodoranze dei sollevamenti e locale pozzi neri; Trattamento dell’aria mediante scrubber e biofiltro; Applicazione nei sedimentatori finali di pacchi lamellari al fine di migliorare la loro capacità idraulica e la riduzione della presenza dei solidi sospesi nei reflui all’uscita dello scarico; Disinfezione dei reflui depurati mediante impianto a raggi UV;Riuso delle acque depurate per l’impiego industriale sul depuratore previo ulteriore trattamento di microfiltrazione e impianto di cogenerazione (energia termica ed elettrica) con innovativa tecnologia a turbine.

loschermo

Lucca: Il cogeneratore di Pontetettoultima modifica: 2010-10-13T09:58:26+02:00da minobezzi1
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