Lucca: Elogio della polpetta

Maxim De Santanglaise per loschermo

La prima ricetta in assoluto delle polpette la dobbiamo ad una nostra vecchia conoscenza, l’eccellentissimo Mastro Martino, cuoco dell’allora Camerlengo, Patriarca di Aquileia nel XIV secolo e autore del già citato “Libro de Arte Coquinaria”. In effetti il suddetto pare alludere a una pietanza più simile ad un involtino allo spiedo, ma in ogni caso è la prima volta in assoluto che troviamo una ricetta dedicata alle polpette. In determinati periodi storici le polpette sono state un modo per riciclare gli avanzi di carne in quanto il trito ci permette di mescolare e nascondere gli ingredienti originali rendendo il tutto più gustoso. Anche le polpette, da piatto povero, hanno avuto la loro evoluzione e oggi si preparano acquistando appositamente gli ingredienti, evitando quasi completamente, il riciclo di eventuali avanzi. Detto questo, naturalmente, esistono molteplici modi di preparare questo gustoso secondo e io vado a darvene uno dei molti.

POLPETTE ALLA MIA MANIERA

Ingredienti:
Trecento grammi di carne di vitello di prima scelta macinato non troppo fine
Duecento grammi di carne di maiale macinato non troppo fine
Duecento grammi di arrosto di carne di manzo sminuzzato al coltello
Tre uova
Pane raffermo ammollato nel latte e strizzato
Cinquanta grammi di formaggio Parmigiano grattugiato
Un pochino di mortadella tritata al coltello
Tre o quattro spicchi d’aglio tritati
Un pugnetto di prezzemolo tritato
Noce moscata ( io ne metto una valanga)
Pane grattato
La scorza di mezzo limone tritata
Olio extravergine d’oliva , sale e pepe.

Preparazione:
In una bella ciotolona di vetro mettiamo tutti i nostri ingredienti, meno naturalmente il pane grattato e l’olio, e amalgamiamoli perfettamente aiutandoci con un cucchiaio. Poi formiamo con le mani delle polpette rotonde e un po’ schiacciate che andremo a passare ad una ad una nel pangrattato. Fatto questo lavoro andiamo a disporle in una bella padella di ferro dove avremo già fatto scaldare l’olio. Facciamole dorare da ambedue le parti e serviamo in tavola caldissime sopra un foglio di carta gialla. Voilà.

Lucca: Elogio della polpettaultima modifica: 2011-01-26T10:52:00+01:00da minobezzi1
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