Salceto (SI): Una cantina del futuro

Andrea Gori per dissapore 


Produrre vino impatta sull’ambiente e non poco, basti pensare a tutta l’energia che sta dietro e dentro al vetro delle nostre care bottiglie. Se poi consideriamo il consumo elettrico per raffreddare, riscaldare e illuminare la cantina, trasporti vari, pompe, filtri, imballaggi, fiumi di acqua per igienizzare e quant’altro, l’impronta ecologica sale alle stelle. Diciamo però anche che oggi la scienza viene in soccorso del produttore moderno: usando geotermia, luce solare, biomasse e i principi della bioedilizia, oggi è possibile lavorare a impatto zero sull’ambiente.

Siamo poco al di sotto del centro storico di Montepulciano e la vista è incantevole. Venendo da Chianciano, si svolta a destra per Salcheto, una delle cantine più innovative e comunicative della zona: ricordiamo collaborazioni con artisti rock, registi cinematografici e fotografi ma soprattutto vini emozionanti e di grande precisione che raccontano un terroir coinvolgente. Salcheto è stata poi la prima azienda in Europa a calcolare la famosa carbon footprint (impronta di carbonio, “misura dell’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente in termini di ammontare di gas serra prodotti, misurati in unità di diossido di carbonio”) di una propria bottiglia: esattamente  1.83 kg di CO2 per 750 ml. Michele Manelli guida Salcheto e gira il mondo da due anni per raccoglie i tasselli di una cantina ecologicamente sostenibile centrata sul risparmio energetico. Il concetto è semplice: “la prima energia rinnovabile è quella che non si consuma“. Immaginate una cantina senza lampadine e dagli orari di lavoro compatibili con la luce diurna, nascosta e inerbita, che lavora per caduta e gravità, regolando la sua temperatura con coibentazioni e sistemi di scambi di calore con l’ambiente usando ventilazione e posizione sotterranea.

Fatto 100 il consumo energetico di una cantina standard, a Salcheto si risparmierà il 54% grazie all’utilizzo di luce naturale e isolamento, un 29% con la conversione di biomasse (bruciando residui di potatura e legni da un bosco piantato ad hoc), da geotermia (15%) e fotovoltaico (2%). La carbon footprint di una bottiglia sarà pari a poco più di zero. I lavori sono in corso di ultimazione e si conta di vendemmiare qui già l’annata 2011. Questo piccolo assaggio di futuro possibile ci piace e chi fosse curioso può ascoltarne il racconto dalla viva voce di Michele (purtroppo disturbata dal vento).


Salceto (SI): Una cantina del futuroultima modifica: 2011-02-26T11:12:00+01:00da minobezzi1
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