Un nuovo spazio espositivo va ad arricchire l’offerta del Museo di Storia Naturale di Villa Henderson. Sabato 30 aprile, alle 17, sarà inaugurato il “Minimondo vivente”, un vero e proprio minizoo che ospiterà, in appositi terrari e acquari, insetti, pesci, anfibi e piccoli rettili.
I percorsi del “Minimondo vivente” sono orientati a facilitare l’apprendimento dei concetti di base della zoologia, tramite il contatto diretto con animaletti, vertebrati ed invertebrati viventi, che per loro natura suscitano curiosità e stupore.
L’incontro ravvicinato con esemplari che istintivamente possono provocare ripugnanza, come le innocue blatte fischianti del Madagascar, potrà essere utile non solo per far scoprire un mondo altrimenti nascosto, ma per risvegliare una corretta sensibilità verso animali che hanno un preciso e fondamentale ruolo negli ecosistemi.
Si tratta di piccoli animali, come gli insetti stecco, che passano la loro intera esistenza in spazi molto limitati, muovendosi poco o compiendo brevi spostamenti.
Tra gli ospiti più bizzarri, oltre a quelli già menzionati, troviamo una coppia di gechi leopardini originari dei deserti irano-turanici; una coppia di axolotl, anfibi neotenici originari del lago Xochimilco in Messico. Questi straordinari animali passano tutta la loro vita allo stadio larvale, avendo sviluppato comunque gli organi riproduttori, senza però aver perduto la possibilità di compiere metamorfosi in caso di condizioni ambientali sfavorevoli alla vita acquatica.
Sono ospiti del minizoo anche un variopinto esemplare di granchio arcobaleno, originario delle foreste africane di mangrovie, alcuni esemplari del famoso “gambero killer”, originario del Nord-America ma oggi diffuso, ad opera dell’uomo, in larga parte dei bacini di acqua dolce del mondo. Alcune specie di pesci di acqua dolce completano la visita.
Specifici percorsi fra le teche del Minimondo sono stati organizzati per i bambini e le famiglie che ne faranno richiesta su prenotazione.
I terracquari del Museo, infine, si prestano anche come ricovero temporaneo per le specie esotiche che giungono accidentalmente al porto di Livorno, trasportate dalle navi provenienti dalle più lontane regioni tropicali. Tali animali, per motivi di tutela della biodiversità, non possono essere liberati nei nostri ambienti. E’ il caso di un esemplare di agama, rettile originario dei deserti nordafricani, rinvenuto recentemente presso le strutture del porto livornese.
(s.m.per granducatotv)