Più storia dentro la bottiglia. E più internazionalità. Si apre una nuova stagione per il vino di Montecarlo Doc e per i produttori (una ventina) che hanno scelto durante l’ultimo consiglio, all’unanimità, il loro nuovo Presidente.
Lui è Gino Carmignani, 62 anni, ed in lucchesia, ma non solo, è meglio conosciuto con l’originale soprannome di “Fuso” a sottolineare un legame con il passato – le sue radici contadine – e con il mestiere antico dei genitori – il filatore di seta.
Istrionico e spesso fuori dalle righe a causa del suo dirompente entusiasmo, proprio come il nome della sua azienda – la Vitivinicultore: a creare quella sintesi tra vino e cultura – “Fuso” è il nuovo Presidente del Consorzio Vini Montecarlo Doc.
Una nomina “che mi onora” – commenta a caldo ringraziando “tutti i presidenti di notevole spessore che l’hanno preceduto, a partire dall’uscente Vasco Grassi” – e che apre una nuova fase nel processo di valorizzazione e promozione del vino Doc di Montecarlo. Le idee sono chiare: riempire ogni bottiglia di storia, quella delle colline di Montecarlo, lunga 5 secoli, legando all’unisono prodotto e territorio.
“E’ un processo necessario per trasformare un prodotto agricolo, il vino, in un prodotto turistico. Il Montecarlo – spiega il neo Presidente – ha tutte le potenzialità per diventare un simbolo di questa terra fortuna e fantastica. Ha una storia molto importante alle spalle, radici profonde negli alberi genealogici dei lucchesi e un legame forte con l’ambiente e con il territorio”.160 ettari di vigne sparse tra Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari e circa 900 mila bottiglie, tra bianco e rosso, prodotte dai produttori.
“Siamo una piccola Doc – analizza – e per questo una Doc con peculiarità uniche in Toscana, capace di esprimere la cultura di un territorio. La qualità del prodotto è fuori discussione ma si può sempre migliorare e su questo lavoreremo insieme”.
Gli altri tasselli fondamentali sono rappresentanti dalla promozione e dal marketing che saranno attivati anche attraverso iniziative sul territorio. “Un Festival del Montecarlo Doc? Perché no. Sicuramente ci saranno molte novità ed una maggiore interazione tra i critici enogastronomici e il territorio. Riporteremo, così come è stato in passato, i guru del vino a Montecarlo magari proprio in occasione di un grande evento”. E sui mercati esteri: “Europa, Stati Uniti e i mercati emergenti. Il mondo – conclude Carmignani – con questa crisi è profondamente cambiato, ed anche noi dovremo essere bravi a stare al passo”.
Una nomina che ha trovato il pieno appoggio della Coldiretti Provinciale, da cui Carmignani proviene. “E’ la persona ideale – spiega Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti complimentandosi a nome dell’organizzazione – per guidare il Consorzio. Ha originalità, idee e quell’entusiasmo di un ragazzino che ne fanno un trascinatore e un grande istrione. Ma quello che più conta è che ha la capacità di unire, per un fine comune, i produttori del Doc di Montecarlo”.